LECCO – Sabato 1 luglio partono in tutta Italia i saldi estivi. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro.
Anche i commercianti lecchesi si preparano. “I saldi più importanti sono sicuramente quelli di dicembre – spiega Alberto Riva, direttore della Confcommercio di Lecco – tuttavia, complice anche il meteo e siccome lo scorso inverno la stagione di promozioni non è andata benissimo, c’è una certa aspettativa tra i negozianti”.
Il commercio meriterebbe una boccata di ossigeno ma la crisi dei consumi si è ancora placata: “C’è ancora molta prudenza negli acquisti, dettata dalle preoccupazioni per il futuro legate alla crisi economica vissuta negli ultimi anni – spiega Riva – Una crisi economica che ha modificato i consumi, magari si rinuncia a comprare abbigliamento e si preferisce invece la cena fuori casa nel fine settimana, una vacanza. Di fatto, se il commercio è fermo, stanno invece andando bene i settori legati al turismo e ai servizi che hanno anche incrementato l’occupazione. Solo in queste ultime settimane notiamo che qualcosa si sta muovendo anche sul commercio”.
Il mondo degli esercenti spera e si prepara così a mettere in vetrina le proprie promozioni; la Confcommercio ha preparato un decalogo con i consigli per gli acquisti dedicato ai consumatori:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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