CALOLZIOCORTE – “Come avrete saputo ormai siamo agli sgoccioli per quanto riguarda la fusione di Acel Service”. Il capogruppo della Lega Marco Ghezzi ha chiesto chiarimenti alla maggioranza sul destino della quota di Acel (4,5%) che detiene il comune di Calolziocorte. “La quota è stata valutata 2.800.000, ma nel momento in cui Acel Service entrerà a far parte di Acsm-Agam, e quindi finirà sotto il controllo della società A2A, il rischio è che il valore vada a zero. Invito il sindaco a valutare tutto ciò che è possibile fare per andare in una diversa direzione. Verifichiamo anche se la procedura è stata trasparente visto che nessuno ha ancora ben chiaro perché è stata scelta proprio questa società. Per far valere i nostri diritti e avere un peso in questa trattativa vorrei che si mettesse in campo qualsiasi tentativo, se necessario anche mettere in vendita questo 4,5% che dopo la fusione non varrà più nulla”.
Il sindaco Cesare Valsecchi ha spiegato che al momento è stato approvato dai consigli amministrazione il piano operativo che poi verrà sottoposto, anche per quanto riguarda la trasparenza, al vaglio di tutti i consigli comunali: “Stiamo parlando di più di 100 comuni. Quando i consigli comunali avranno deliberato questo primo passaggio, si tratterà di approvare il progetto di fusione dove siamo parte attiva visto che è chiamato a esprimere la propria opinione anche Acel Service. Per quanto riguarda una eventuale ipotesi di vendita questa ha dei costi (30-40 mila euro) che Ausm non può sostenere”. L’assessore Paolo Cola, però, ha voluto fare una puntualizzazione: “Il consigliere Ghezzi vuol far passare il sottile messaggio che se Acel viene venduta e il suo valore va a zero è colpa dell’amministrazione. Non è così, perché gli errori strategici sono stati fatti in passato. Mi chiedo cosa ci si poteva aspettare con una partecipazione del 4,5% che verrà ulteriormente diluita alla fine dell’operazione. Per quanto riguarda la vendita abbiamo avuto alcuni interlocutori, ma nella situazione attuale che vede in campo dei veri e propri giganti del gas nessuna ipotesi si è concretizzata”.