Processionaria: bonificati parchi e giardini, un centinaio di nidi rimossi

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Nidi di processionaria sui pini ai piedi del San Martino

LECCO – Il Comune passa all’attacco contro la processionaria, volgarmente detta ‘gattapelosa’ e responsabile dell’infestazioni di alberi di conifere, principalmente pino nero, pino silvestre e cedro, pericolosa perché può creare reazioni allergiche, dermatiti, e anche problemi alle vie respiratorie, nei casi più gravi anche shock anafilattici.

E’ altrettanto pericolosa anche per i cani che ci portiamo a passeggio che, fiutando, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti di queste lepidottero.

A dicembre il Comune, a mezzo del Consorzio Forestale Lecchese, al quale ha aderito in qualità di socio non conferente, ha attuato un intervento di contenimento della processionaria nelle aree di proprietà comunale, realizzato in due fasi: una prima fase di monitoraggio degli alberi di pino e di cedro con individuazione dei nidi e una seconda fase di rimozione. L’intervento ha interessato i terreni di proprietà comunale: parchi pubblici, giardini di scuole materne ed elementari e aree boscate nel rione di Santo Stefano.

Il monitoraggio ha preso in esame 314 piante di pino e cedro presenti nelle aree di proprietà comunale, sulle quali sono stati individuati e rimossi 151 nidi di processionaria.

In particolare, sono stati rimossi 55 nidi di processionaria nei parchi e nei giardini comunali di Villa Guzzi (52 nidi in tre pini infestati), di via Vercelloni (2 nidi su due cedri) e ai giardini di via Santo Stefano (una pianta infestata)

Mentre 96 nidi di processionaria sono stati rimossi e dalle aree boscate di proprietà comunale nel Rione di Santo Stefano, in via Stelvio (17 nidi) agli orti comunali (26) e al campo sportivo San Francesco (53 nidi).

Non interessata dagli interventi la zona di Rancio Alta, ai piedi del San Martino, dove già da diversi anni è stato fatto presente il problema anche se si tratta in certi casi di terreni privati (leggi qui).

“Come ogni anno – ha ricordato il Comune – indispensabile è la collaborazione dei cittadini, ai quali è demandato un analogo obbligo di intervento, sulle aree di loro proprietà”.