LECCO – Barattoli, vecchie pentole, campanacci… quanto di più rumoroso possa essere portato in strada per ‘scacciare’ l’inverno e il freddo, così come vuole la tradizione che, anche quest’anno, Varenna ha rispettato: si tratta della Festa della Giubiera, svoltasi come sempre l’ultimo giovedì di gennaio.
L’appuntamento, organizzato dall’associazione culturale Scanagatta, ha coinvolto una cinquantina di persone, tra cui molti bimbi accompagnati dai genitori, che ieri sera hanno sfilato per le vie della cittadina rivierasca.
L’origine di questo rito si suppone risalga all’epoca romana: “Forse anche le antiche feste sementine del calendario latino, che ricorrevano sul finir di gennaio, hanno avuto una loro parte nella genesi di questa tradizione che vede mescolato il culto di Giove (da qui la celebrazione di giovedì) con le feste delle sementi -spiegano dall’associazione – infatti, il Dio era venerato anche come protettore dell’agricoltura”.
“La tradizione nei nostri territori risale quindi ai tempi remoti delle colonizzazioni etrusche e romane, qualcosa insomma come due millenni addietro, in cui si celebrava questo rito pagano con lo scopo di propiziare una buona primavera per avere raccolti abbondanti. La fine della stagione fredda e l’avvicinarsi del momento della rinascita primaverile erano accolte con giubilo, da qui il termine locale “Giubiera”. In seguito – concludono dall’associazione – il rito si trasformò in una festa rumorosa per la scacciata dell’inverno. Anticamente si trascinavano le catene dei camini, sporche di fuliggine, per le contrade del paese fino alla loro totale pulizia”.