Rifugiati: più ospitalità nel lecchese, fino a 200 posti Sprar

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LECCO – Si allarga la rete dell’accoglienza in provincia di Lecco: il Ministero ha autorizzato l’ampliamento degli attuali 25 posti Sprar a 91 con un successivo sviluppo fino a 200, sulla base delle adesioni dei comuni e riconvertendo strutture attualmente destinate.

A darne notizia è Filippo Galbiati, presidente del Distretto di Lecco della Conferenza dei Sindaci. Si tratta dei posti destinati non alla prima accoglienza ma a quei migranti che hanno ricevuto l’approvazione della loro richiesta di asilo.

“Il Sistema SPRAR – spiega Galbiati- rappresenta un’esperienza di riferimento per il territorio, poiché permette di agire all’interno di regole ben definite dalla normativa italiana ed europea; norme che garantiscono forti livelli di presidio dei richiedenti asilo, precise prassi operative, iniziative di apprendimento e impegno per i migranti, aspetti di controllo e monitoraggio molto stringenti, proposte di investimento e integrazione delle persone, evitando il rischio di passività e cattiva gestione del tempo”.

Filippo Galbiati

Il territorio della provincia di Lecco è presente nella rete SPRAR fin dal 2001 con il progetto, “Lecco, una provincia accogliente” il cui Ente locale titolare è la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera per conto di tutti Comuni della Provincia. “Numerosi Comuni della Provincia di Lecco – prosegue Galbiati – hanno aderito alla proposta di sviluppo della rete SPRAR, per cercare di superare l’emergenza dei Centri di Accoglienza Straordinaria investendo su un modello – sperimentato da anni – che prevede un coinvolgimento degli enti locali e una proposta mirata di accoglienza e impegno dei richiedenti asilo.”

Con l’avvio dei progetti Sprar , precisa Galbiati, viene applicata la cosiddetta “clausola di salvaguardia” che tutela i comuni da nuovi invii, se rispettati i criteri di ripartizione previsti. I Comuni sede degli progetti Sprar attivi o di prossima attivazione nel nostro territorio sono: Casatenovo, Cernusco Lombardone, Barzanò, Bulciago, Lecco, Merate, Osnago, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio.

“Si va definendo un progressivo passaggio dall’accoglienza emergenziale verso risposte organizzate in favore, in particolare, di chi ottiene un titolo formale di permanenza e quindi la possibilità di stabilizzarsi sul territorio all’interno di un sistema tutelato di regole ed opportunità. Gradualmente verranno quindi riconvertiti i posti d’emergenza in posti SPRAR, condizione favorita dal sostanziale blocco dei flussi migratori”.