
OLGINATE – “La nostra volontà è quella di iniziare un percorso che porti alla creazione di un nuovo parco, che superi il Parco del Curone e Montevecchia, il Parco del Monte Barro e il Plis del Monte di Brianza con la costituzione di un nuovo e unico soggetto che possa rispondere alle esigenze di tutto il territorio interessato”. Il sindaco di Olginate Marco Passoni, nel consiglio comunale di ieri sera, ha ribadito la posizione espressa nei giorni scorsi in merito all’ingresso nel Parco del Curone.
A margine del consiglio comunale è stato organizzato un confronto pubblico per parlare della questione; prima però il sindaco è stato chiamato a rispondere all’interrogazione da parte del gruppo di minoranza “Olginate si cambia”. “Quali sono le intenzioni dell’amministrazione? – ha chiesto il capogruppo Riccardo De Capitani – Noi non abbiamo mai voluto entrare nel Parco, a differenza della maggioranza che in un primo momento sembrava volesse aderire. E’ stata portata avanti una raccolta firme, ne sono state raccolte circa 2500, e sono felice che ci sia stato un ripensamento. Forse è anche merito nostro che vi abbiamo fatto accendere la lampadina”.
Il capogruppo di maggioranza Antonio Sartor, chiamato a moderare il dibattito con i cittadini, ha ribadito che non ci sono state pressioni da parte di nessuno: “Abbiamo parlato con tutti gli enti in maniera rispettosa e abbiamo dato vita a un confronto interno molto profondo. Insieme alla Comunità Montana, noi siamo i protagonisti del nostro territorio”.

Il comune di Olginate, quindi, non porterà la questione in consiglio: “Quella che stiamo proponendo è la strada più faticosa – ha aggiunto il sindaco – probabilmente sarebbe stato più semplice decidere per il ‘sì’ o per il ‘no’, personalmente credo che la salvaguardia della dorsale che dal Monte Barro arriva a Montevecchia sia una delle cose su cui noi dobbiamo puntare. Per come è adesso la situazione noi ci fermiamo un attimo e ci apriamo al confronto”.
Inutile dire che la sala consigliare era gremita in ogni ordine di posto, tanti cittadini hanno voluto esprimere la loro contrarietà in merito all’ingresso al parco. Stefano Simonetti, in qualità di portavoce del Comitato “No parco”, ha sintetizzato il pensiero delle varie anime che ne fanno parte: “Anche noi vogliamo la salvaguardia dell’ambiente e vogliamo che il nostro territorio sia tutelato, ma ugualmente vogliamo vivere le nostre montagne. Il comitato è fatto di cittadini, proprietari terrieri, imprenditori agricoli, cacciatori, pescatori e sportivi; tante anime che vogliono poter vivere le proprie montagne: ciò significa poter sfruttare le proprie terre nel modo più consono, o semplicemente poter andare a cavallo, in bicicletta, a pescare o a caccia. Sicuramente la fusione di un Plis che non ha mai funzionato non è la soluzione migliore, forse era meglio fare un ragionamento diverso coinvolgendo le Comunità Montane che, al contrario, funzionano bene. Bisogna avere il coraggio di chiudere il Plis e trovare altre strade”.
Tanti gli interventi che hanno animato la discussione tra cui quelli di Giovanni Zardoni, coordinatore delle Guardie Ecologiche del Parco Montevecchia, e Renato Corti, coordinatore delle Guardie Ecologiche della Comunità Montana.

“Appresa la scelta del comune di Olginate, adesso cosa succederà? Quale sarà il destino del Plis Monte di Brianza?”, questa la domanda finale dei presenti. “Tecnicamente non ci siamo ancora confrontati – ha detto il sindaco – Una volta presa la scelta avvierò il dialogo col Plis. Quello che vorrei sottolineare, però, è che con questa scelta non siamo ‘liberi tutti’ ma è una scelta di salvaguardia. Vogliamo fare sintesi tra tutte le posizioni uscite stasera per trovare un equilibro, ma la cosa fondamentale è il recupero della collina perché è totalmente abbandonata. Sono contento di questo confronto che rappresenta un punto di partenza”.

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