

LECCO – “Una serata importante per illustrare quello che sarà il futuro di Palazzo delle Paure”. Così l’assessore alla cultura Simona Piazza ha introdotto la conferenza stampa di presentazione del programma espositivo per il triennio 2018-2020.
“L’obiettivo era quello di presentare una programmazione che portasse Palazzo Paure a una centralità sovraterritoriale per quanto riguarda le esposizioni – ha detto -. Vogliamo che diventi riconoscibile anche fuori dalle mura cittadine portando a Lecco una programmazione di mostre che possa diventare faro e richiamo per altre persone, compresi i turisti”.
Un lavorato svolto dal settore cultura in collaborazione con Mauro Rossetto e Barbara Cattaneo: “E’ stato realizzato un bando di gara per esternalizzare il servizio e portare una programmazione triennale per quanto riguarda le mostre temporanee. Il bando è stato aggiudicata alla società ‘ViDi – Visit different’. Un passaggio che rappresenta una sfida unica per il nostro comune e il territorio provinciale che hanno bisogno di crescere e per farlo servono mostre di un certo livello, per questo ci proponiamo di diventare il fanalino di attrattiva anche per il pubblico eterno”.
L’amministrazione mantiene la titolarità della prima mostra che verrà realizzata ogni anno (che sarà allestita in collaborazione con Confcommercio nell’ambito del Festival Leggermente); nel 2019 si cercherà di valorizzare i fondi artistici detenuti presso Simul, mentre nel 2020 si parlerà del fotografo Giovanni Gastel.

“Due mostre all’anno una di fotografia e una artistica. Nella volontà di non demandare in toto a una società privata, ViDi ha accolto la sfida di lavorare col territorio e sul territorio per costruire percorsi in collaborazione con realtà private o istituzionali. Una bella sfida e una novità per una Lecco capoluogo che vuole seguire una linea culturale che guarda al turismo ma favorisca la crescita collettiva della comunità”.
Altra novità riguarda Palazzo Paure: “Per identificarlo come luogo delle esposizioni per Lecco e un territorio più vasto, abbiamo voluto creare un logo riconoscibile, tutte le mostre porteranno questo segno di identificazione”.
“Ho colto con entusiasmo questo bando – ha detto Fabio Sanvito managing director di ViDi – L’obiettivo è quello di lavorare sul territorio con il coinvolgimento delle istituzioni e portare visitatori dall’esterno. Anche se ViDi è una società giovane si avvale di professionisti che lavorano in questo campo da molti anni. Ci proponiamo di mettere in atto un mix di comunicazione, marketing director e rapporti diretti con istituzioni nella volontà di far crescere sia il luogo fisico dove si svolgono queste mostre, sia l’interesse della città. Vogliamo rendere questo progetto vincente per amministrazione, cittadini e per la nostra società”.
Riconoscibilità, partnership e collaborazione con realtà del territorio e comunicazione: questi i punti principali su cui si articolerà il lavoro di ViDi.

Si comincia con una mostra fotografica, Robert Doisneau sarà in esposizione dal 23 giugno al 30 settembre. “Con ViDi è nato un modo di allestire mostre che non vuole solo proporre un nome, ma vuole andare oltre organizzando tutta una serie di incontri e eventi – ha spiegato Piero Pozzi che si occupa delle mostre fotografiche per ViDi -. Il fotografo Robert Doisneau sa catturare simpatia e apprezzamento non solo da persone avanti con gli anni che se lo ricordano e riconoscono un epoca. ma abbiamo visto come giovanissimi e adolescenti vengono colpiti da questo fotografo che scatena passione e interesse”. La rassegna, dal titolo “Pescatore d’immagini”, presenta 70 immagini in bianco e nero che ripercorrono l’universo creativo del fotografo francese
Simona Bartolena, curatrice della mostra pittorica, ha presentato “L’Ottocento Lombardo”, un viaggio esplorativo nella pittura della Lombardia del XIX secolo in esposizione dal 20 ottobre al 20 gennaio: “Difficile trovare mostre che approfondiscono l’800 italiano anche se l’Italia ha avuto un 800 straordinariamente importante e significativo. L’800 Lombardo, poi, è ancor più dimenticato di altri 800 italiani, nonostante abbia una sua profondità importante. La mostra si propone di indagare il XIX secolo in Lombardia risvegliandone le anime più ribelli, rivoluzionarie e innovative. Dal Romanticismo al Divisionismo, indagando tematiche che riguardano anche la società. Francesco Hayez è il nome che regge la mostra ma non ci fermeremo lì”.
Un nuovo cammino è cominciato. Il rilancio di Palazzo delle Paure e della Lecco turistica parte anche da qui.


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