
LECCO – Si inizierà già il prossimo lunedì, appuntamento alle 10 al Rigamonti Ceppi, con un momento formativo di organizzazione del lavoro poi, divisi a gruppo, si daranno da fare per tutta l’estate: il progetto di volontariato per i migranti parte dallo Stadio di Lecco dove gli ospiti dei centri di accoglienza lavoreranno per la riverniciatura delle tribune e ad altri piccoli interventi per riqualificare la struttura.
L’annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa convocata giovedì mattina in municipio, alla presenza degli assessori di riferimento, dei rappresentanti di alcune organizzazioni e associazioni che si occupano dell’ospitalità ai richiedenti asilo e di diversi ragazzi coinvolti nell’iniziativa.
“E’ un progetto sperimentale – spiega Riccardo Mariani, delegato alle Politiche Sociali per il Comune di Lecco – su base volontaria ma che nasce da un’esigenza che gli stessi ospiti delle strutture di accoglienza hanno posto, quella di volersi spendere in modo partecipe nel dare il proprio contributo alla comunità che li ha accolti”.
Un accordo di programma, siglato in Prefettura, sancisce “la cornice istituzionale dentro la quale questo progetto verrà realizzato, stabilendo principi e regole, e ribadisce ancora una volta la fertile rete di collaborazioni che il territorio ha saputo creare nell’ambito dell’accoglienza” spiega Mariani.
“Stilare un protocollo – sottolinea Michela Maggi della Comunità Montana, ente di raccordo per il sistema di accoglienza lecchese – significa fare sistema e sensibilizzare i Comuni verso queste forme importanti di partecipazione e integrazione”.

Non ci sono solo i lavori allo stadio tra le attività previste, “ma partiamo da qui, perché lo stadio rappresenta un emblema del senso di comunità – ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi – gli uffici hanno stilato una lista di interventi necessari in città, lo stadio ha bisogno di una sistemazione e se la società Calcio Lecco andrà a posare un nuovo manto sintetico sul campo, con il volontariato di questi ragazzi faremo alcuni lavori legati alle tribune”.
L’impresa Rigamonti, ha fatto sapere l’assessore, si sarebbe resa disponibile senza oneri per il Comune nell’attività di sabbiatura degli spalti, in preparazione alla riverniciatura che sarà effettuata dai migranti. Inoltre, Reale Mutua, ha reso noto Valsecchi, coprirà le spese assicurative per i volontari ed altre aziende (Kong, Kapriol ed Eco Nord) metteranno a disposizione attrezzature per il lavoro.

I richiedenti asilo dovranno avere conoscenza della lingua italiana e aver già frequentato il corso sulla sicurezza realizzato dal Consorzio Cosolida. E’ il gruppo Lezioni Al Campo, coordinato dalla vicepresidente Marta Casalone, che in questi anni ha offerto corsi gratuiti di italiano ai migranti, ad aver mediato tra la richiesta degli richiedenti asilo di voler fare volontariato e le istituzioni locali.
Sono già un centinaio i ragazzi pronti a mettersi all’opera ed anche il settore Cultura offrirà loro delle opportunità: “Fin dallo scorso anno avremmo voluto coinvolgere i ragazzi e questa possibilità si è concretizzata solo qualche settimana fa. L’intenzione è quella di costruire un percorso all’interno dei poli museali e la biblioteca. I volontari seguiranno un corso di formazione, lingua italiana e di conoscenza del patrimonio storico della città” spiega Simona Piazza, assessore alla Cultura.

“Stabiliamo così un doppio veicolo di integrazione – ha concluso l’assessore – diamo modo ai cittadini incontrarsi con loro e a queste ragazze e ragazzi di conoscere le nostre tradizioni e la nostra cultura cultura. La strada non sarà breve ma crediamo possa lasciare una traccia forte nel percorso dell’integrazione”.
Bamba Adama, originario della Costa d’Avorio e da circa un anno e mezzo ospite a Lecco, è uno dei migranti che parteciperà al progetto:
“Il nostro – è intervenuto – è un desiderio di integrazione, come immigrati possiamo fare cose straordinarie e vogliamo farle. Chiediamo alla cittadinanza di fidarsi di noi, siamo persone aperte che hanno voglia di fare ed imparare, di mettersi a disposizione, non siamo persone cattive, ma positive e alla ricerca di un futuro migliore”.

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