Consigliere inneggia all’Italia Fascista,
il PD: “vergognoso”

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Il PD si scaglia contro il consigliere provinciale Christian Malighetti (PDL) reò di aver aderito sul social media Facebook alla pagina “L’Italia deve tornare fascista” e lo fa per voce del segretario provinciale Ercole Redaelli.

“Non vorremmo doverci soffermare su casi estremi e folli di persone che inneggiano il Fascismo in occasione della Giornata della Memoria – sbotta segretario provinciale –  ma non possiamo restare in silenzio soprattutto quando a compiere tali gesti sono amministratori locali del nostro territorio. Christian Malighetti, Consigliere in Provincia di Lecco nel gruppo PdL ha postato sulla sua bacheca Facebook ‘L’Italia deve tornare fascista’ con un’immagine del Duce con le scritte ‘Credere, Obbedire, Combattere’ e la frase ‘L’Italia è fascista’. Si tratta di un’adesione ad una pagina del social network che vede ben oltre 1300 preferenze, un dato che deve far riflettere tutti. Pensiamo che il consigliere Malighetti debba vergognarsi per questo gesto. Crediamo che sia necessario un intervento del presidente della provincia Daniele Nava che dovrebbe sanzionare questo inaccettabile comportamento. La nostra Provincia merita rappresentanti seri che conoscano la storia anche nelle sue pagine più buie”.

Dal canto suo Malighetti si difende premettendo: “Il fascismo, per quanto mi riguarda, è storia, nulla più. Per tale motivo, non ritengo di farlo oggetto di polemica e dibattito politico attuale. A scanso di ogni strumentalizzazione del caso, sottolineo che la mia adesione a quel gruppo non è stata certamente fatta per provocazioni in concomitanza della Giornata della Memoria, di cui condivido appieno principi ed ideali. Il fascismo, per quanto mi riguarda, può offrire degli spunti di riflessione anche attuali in merito ad alcune tematiche socio-economiche; altrettanto vero e indiscutibile è che lo stesso abbia assunto delle scelte assolutamente scellerate, in primis le leggi razziali e l’alleanza con la Germania nazista. Francamente non mi ricordo neppure di preciso come e quando mi è finito sott’occhio quel post, mentre stavo comunicando con qualcuno. Se, poi, qualche avversario politico ritiene di aprire una strumentale polemica per un banalissimo post sulla mia bacheca Facebook, faccia pure, problemi suoi”.