Incredibile: bruciata un’altra barca a Ceko il pescatore

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    LECCO – Una famiglia incredula, quella di Ceko il Pescatore. Per la seconda volta in un mese due berche incendiate. E, apparentemente, senza alcun motivo.

    Questa mattina presto Ceko, al secolo Francesco Ghislanzoni, si avvia verso Onno, dove aveva lasciato le reti per la pesca. Va a ritirare il lavoro della giornata, il pesce che andrà sul banco del suo negozio in via Plava a Pescarenico, ma una brutta sorpresa lo attende. Al posto delle reti lasciate a catturare il pesce ci sono alcune auto delle forze dell’ordine. Proprio sul posto dove la sua barca era stata ormeggiata.

    Ceko capisce, ma quasi non vuole crederci e il suo presentimento si trasforma presto in amara realtà. La sua barca è andata in fumo, così come la pesca che avrebbe costituito il lavoro per quella e per tante altre giornate. Circa poco più di un mese fa un altro incidente analogo era accaduto, questa volta sulle rive del fiume Adda, dove da decenni Ceko e prima ancora suo padre e suo nonno, tenevano ormeggiate le barche per la pesca notturna.

    Ancora una volta il piromane aveva approfittato delle tenebre per mettere in atto il suo scellerato proposito. Ancora una volta vittima era rimasto Ceko.

    Un sospetto sorge spontaneo, che qualcuno in questi mesi non voglia proprio bene né a lui né a suo figlio che lo aiuta nellattività.

    Ceko non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ma non riesce a spiegarsi perché tanto accanimento nei suoi confronti. La sciagura di aver visto bruciate le sue uniche due barche, con le quali si procurava il lavoro quotidiano, così come nella sua famiglia da generazioni accadeva,  gli impedisce ancora di dare una spiegazione logica a quanto accaduto.

    Sembra comunque verosimile che qualcuno ce l’abbia proprio con lui. Qualcuno che lo conosce, conosce i suoi orari e le sue abitudini. Chi altro poteva sapere che dopo l’incendio della prima barca Ceko utilizzava quella ormeggiata a Onno se non una persona ben informata? Per i prossimi giorni Ceko dice di poter utilizzare per poter continuare a pescare e quindi a lavorare, una piccola barchetta di riserva. Il danno economico è notevole, a questo si aggiunge l’amarezza di avere quasi la certezza di un nemico attorno.

    (foto tratta dal profilo Facebook di Ceko)