La richiesta è stata sottoscritta da tutti i rappresentanti dei viaggiatori lombardi alla conferenza regionale del Tpl
I pendolari chiederanno conto dei disagi subiti anche quest’estate e delle novità introdotte con il sistema integrato di trasporto pubblico
MERATE – I pendolari bussano alle porte della Regione per chiedere un incontro con l’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi. I rappresentanti dei viaggiatori lombardi alla Conferenza Regionale del Trasporto Pubblico Locale hanno infatti inviato una lettera al Pirellone chiedendo all’assessore un faccia a faccia per discutere dei problemi legati ai disagi subiti dai pendolari nei mesi estivi e delle novità, anche negative, introdotte dalla tariffa integrata.
Come noto, i continui episodi di ritardi, limitazioni e cancellazioni ai treni non sono magicamente spariti con l’estate. Anzi. “Nonostante le quattro settimane di riduzione estiva – forse un po’ troppe visto che non siamo più nell’Italia degli anni 60/70 dove le fabbriche chiudevano interamente nel mese di agosto –, abbiamo avuto continui disservizi e disagi, imputabili sia a Trenord, sia a Rfi – spiegano i pendolari – . All’ultimo incontro con tutti i quadranti, ci erano stati sciorinati i dati positivi che la cura del taglio del servizio a dicembre 2018 aveva portato. Pur riconoscendo un lieve miglioramento – anche perché peggiorare era davvero difficile –, avevamo espresso la nostra preoccupazione sullo stato del servizio ferroviario di alcune linee, oltre ad aver chiesto lo sforzo di ripristinare i servizi tagliati. La “cura” del taglio del servizio, sebbene abbia portato ad alcuni risultati positivi per via della riduzione delle corse, non si è certo dimostrata una soluzione efficace sul lungo periodo, come testimoniano gli indici di puntualità del mese di giugno”.
Un mese infernale per i viaggiatori, visto che in concomitanza con la prima ondata di caldo intenso, alcune corse sono state proprio eliminate a priori dai tabelloni delle partenze. Tantissimi i disagi subiti dai viaggiatori, tanto che l’amministratore delegato di Trenord Piuri si era sentito in dovere di scrivere una lettera di scuse agli utenti di Trenord. “ Durante questo mese – a ben sei mesi dall’entrata in vigore dei provvedimenti –, ben 25 linee su 37 non hanno raggiunto lo standard minimo dell’indice di affidabilità del servizio. Un segnale preoccupante che dovrebbe far riflettere sui temi della manutenzione del materiale ferroviario – il caldo non può essere una scusante –, oltre che alla necessità di compiere una seria e lungimirante programmazione”.
La novità del sistema integrato
La richiesta di incontro arriva anche per chiarire e affrontare un altro tema che ha tenuto banco quest’estate, ovvero l’introduzione del biglietto unico integrato per il servizio di trasporto pubblico locale nelle province di Milano e di Monza-Brianza. Una novità, quello dello Stibm entrato in vigore il 15 luglio, che in primo tempo avrebbe dovuto coinvolgere anche alcuni Comuni del Meratese, poi estromessi dalla cartina di Atm per via di mancati accordi tra le agenzie competenti. Un’estromissione che, seppur suonata come una beffa, mette però al riparo i viaggiatori lecchesi dall’annunciata eliminazione dei titolo di viaggio solo treno a partire da ottobre annunciati dalla Regione.
Con il mese di ottobre, per i viaggiatori delle due province interessate alla “rivoluzione” dello Stibs non sarà più possibile acquistare il titolo di viaggio solo treno, ma solo quello integrato treno e metro che risulta economicamente vantaggioso solo qualora uno utilizzi effettivamente i due mezzi. “L’argomento è complesso e lungi da noi non voler favorire un’integrazione tariffaria che dovrebbe essere uno dei pilastri su cui costruire una mobilità intermodale e veramente sostenibile” ribadiscono i portavoce dei pendolari. Che continuano: “I rappresentanti dei viaggiatori sono stati, sono e saranno sempre favorevoli a questo obiettivo programmatico. Tuttavia ha suscitato in noi (e nei viaggiatori) grande perplessità la modalità con la quale sono stati eliminati i biglietti e gli abbonamenti solo ferroviari, un autentico fulmine a ciel sereno per i viaggiatori che, utilizzando solo il treno per recarsi a Milano, subiscono così dei notevoli rincari, soprattutto se si considera la qualità, del tutto insoddisfacente, dei servizi ferroviari. Non capiamo la fretta con cui si è tolta la possibilità ai viaggiatori di utilizzare questo tipo di biglietto, quando la legge regionale prevede un arco di tempo di cinque anni per armonizzare tutto il sistema e la transizione definitiva verso il sistema a tariffazione integrata. I cittadini non possono rimetterci per colpa di quello che sembra il solito scaricabarile politico di responsabilità tra Comune di Milano e Regione Lombardia. Le decisioni frettolose, insieme alla mancanza di informazioni come la misura delle compensazioni per i viaggiatori solo treno, non aiutano a migliorare la fruibilità del servizio ai cittadini”.