Sale la cassa integrazione. la Cisl: “Occorre sostenere la crescita”

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Aumenta la cassa integrazione in Lombardia e anche in provincia di Lecco

L’appello della Cisl: “Servono investimenti strutturali per sostenere la crescita economica”

LECCO – “I dati sono sempre più preoccupanti e risentono molto del contesto internazionale. Occorre sostenere la crescita economica della Lombardia e del Paese, con misure e investimenti strutturali in ricerca, formazione, innovazione, e infrastrutture”.

Così Mirko Dolzadelli, segretario Cisl Lombardia con delega al Mercato del lavoro, commenta i risultati dell’ultimo trimestre del 2019 relativi alla cassa integrazione in Lombardia che ha fatto registrare un aumento del ricorso l’ammortizzatore del 71% sul trimestre precedente.

In aumento anche il dato anno su anno: dai 36 milioni di ore richieste nel 2018 si passa ai 41 milioni nel 2019. Quasi tutto l’incremento è concentrato nella gestione ordinaria, che aumenta del 187% sul trimestre precedente e del 106% sull’analogo trimestre del 2018.

L’unica provincia lombarda che mostra una flessione congiunturale, ovvero rispetto al trimestre precedente, è Bergamo (-142%). Tutte le altre province registrano invece un aumento, con valori nel caso di Lecco e Lodi superiori al 200%, superiori al 100% a Milano e Sondrio, leggermente inferiori a Brescia e Varese e compresi tra il 19% e 57% nelle altre province.

In confronto invece al periodo tra ottobre e dicembre del 2018, Como, Cremona e Pavia sono in leggera flessione, tutti gli altri mostrano un aumento, con incrementi tra il 70% e il 95% a Milano, Bergamo, Lecco, Mantova e Varese. Sopra il 100% a Lodi e Brescia, fino a un picco superiore al 300% a Sondrio.

In termini assoluti comunque più di 11 milioni di ore di cassa integrazione su 14 milioni totali (81%) sono attribuibili a sole quattro province, in ordine: Milano (39%), Brescia (20%), Varese (15%) e Lecco (7%), dove maggiormente si concentra l’industria manifatturiera.

Quanto ai settori, l’analisi congiunturale registra un aumento della cassa integrazione di tutti i settori tranne il settore grafico editoriale che mostra invece una flessione del 176%. Nell’agro alimentare e nei servizi l’incremento supera il 200%, nel metalmeccanico il 116%, nel chimico plastico il 72%. I settori del tessile e delle costruzioni hanno un incremento variabile tra il 36% e il 39%. Resta stabile il commercio (+4%).