Oltre ottocento lavoratori di ospedali e ambulatori ASST di Lecco in malattia nei mesi dell’emergenza
Trecento gli infortuni Covid. Colpiti da malattia soprattutto gli infermieri
LECCO – Che siano stati mesi di forte difficoltà per l’azienda sociosanitaria di Lecco lo si può capire anche nei numeri del personale che si è ammalato nel pieno dell’emergenza Coronavirus.
Sono stati complessivamente 832 i dipendenti in malattia tra marzo e aprile, su un totale di circa 2.950 lavoratori negli ospedali e negli ambulatori territoriali dell’ASST di Lecco. I dati sono stati forniti dall’azienda sanitaria alla RSU.
La categoria più in sofferenza è quella degli infermieri, 361 a casa in malattia tra marzo e aprile, seguono gli operatori socio sanitari (94 assenti per malattia), i dirigenti di area sanitaria (93), il personale amministrativo (45), gli ausiliari specializzati (38), i medici riabilitatori (32) e gli operatori tecnici (29).
Inferiore è il dato ufficiale dei casi di Coronavirus accertati con tampone tra il personale sanitario: circa trecento quelli dichiarati dall’ASST, un numero rispecchiato dai dati relativi agli infortuni lavorativi (il contagio da Covid-19 è assimilato infatti all’infortunio) nei mesi di marzo e aprile, 331 in tutto, con gli infermieri tra i più colpiti dall’infezione (174) con gli Oss (49) e i dirigenti di area sanitaria (53).
Ad incidere sul personale in servizio nelle strutture sanitarie ci sono anche i permessi e congedi richiesti che hanno riguardato 479 dipendenti per un totale di 8,1 mila giorni di assenza complessive.
Si contano infine anche 12 dimissioni volontarie, di cui dieci da parte di infermieri che hanno lasciato anzitempo l’incarico lavorativo, 3 recessi per mobilità e 13 pensionamenti. Ne sono previsti altri 37 tra maggio e settembre.
Continua l’indagine dei carabinieri
Numeri che hanno inevitabilmente messo alla prova le strutture sanitarie del territorio nelle settimane più difficili della pandemia. Statistiche inevitabili nell’inedita emergenza sanitaria affrontata oppure l’impatto poteva essere ridotto?
Una domanda che forse potrà chiarire l’accertamento coordinato dalla Procura e avviato dai carabinieri di Lecco che hanno già convocato i rappresentanti sindacali dell’ospedale e alcuni dipendenti. Colloqui informativi che starebbero proseguendo anche in questi giorni.
Proprio sindacati e RSU avevano più volte denunciato la carenza di dispositivi di protezione nei reparti e lacune organizzative, oltre a chiedere a gran voce l’effettuazione dei tamponi su tutto il personale dipendente. Proprio per questo, lo scorso 24 aprile, negli ospedali lecchesi era stata inscenata una protesta simbolica dei lavoratori (vedi qui).