In corso il tracciamento dei contatti avuti dai dipendenti nelle ultime due settimane
I sindacati chiedono chiarimenti sul rispetto delle normative anti contagio, tra cui la sanificazione degli strumenti
MERATE – Cinque operatori del servizio di trasporto centralizzato positivi al Covid. E’ quanto è avvenuto nei giorni scorsi tra alcuni dei dipendenti dell’Asst di Lecco in servizio all’ospedale Mandic di Merate. Tra i circa 20 operatori impiegati per effettuare il servizio di trasporto dei pazienti tra un reparto e l’altro oppure tra un presidio ospedaliero e l’altro, cinque sono infatti risultati positivi al tampone del coronavirus. Si tratta di operatori tutti già sottoposti a vaccinazione a cui è stato chiesto di effettuare il tampone orofaringeo dopo che un collega aveva manifestato i sintomi compatibili con il virus.
Oltre ad effettuare il tracciamento tra i colleghi, la responsabile del servizio ha iniziato a ricostruire la rete dei contatti avuti dagli operatori risultati positivi nelle ultime due settimane, anticipando che il servizio di trasporto centralizzato potrebbe risentire nei prossimi giorni a causa proprio delle assenze.
Un caso, quello del focolaio registrato nel servizio (il terzo all’interno del Mandic dopo i casi registrati in medicina e in chirurgia) che ha portato i sindacalisti e i preposti alla sicurezza a chiedere dei chiarimenti circa i dispositivi di sicurezza utilizzati, sulla formazione degli operatori e sulla sanificazione delle strutture. “Purtroppo al Mandic, a un anno abbondante dall’inizio della pandemia, non sono stati ancora individuati, con gli appositi segnali a terra, i percorsi per pazienti Covid e non Covid” denuncia Francesco Scorzelli che proprio oggi, lunedì, rientra in servizio dopo la sospensione a seguito del procedimento disciplinare aperto della direzione ospedaliera nei suoi confronti.
Responsabile proprio del servizio di trasporto centralizzato fino all’ultimo procedimento disciplinare, Scorzelli è stato indirizzato, al rientro, al poliambulatorio di Merate come infermiere. Un “demansionamento” contro il quale Scorzelli annuncia battaglia: “Ritengo sia mio diritto rientrare in servizio presso il Servizio Trasporti Centralizzati dove ero precedentemente assegnato, dove sono stato trasferito dopo parere favorevole del mio dirigente sindacale nel giugno 2018”.

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