Grande pubblico ieri sera in piazza Garibaldi per il tradizionale appuntamento annuale dei Ragni di Lecco
Il racconto delle ultime avventure in parete e i ricordi di Casimiro Ferrari e Lorenzo Mazzoleni
LECCO – Alpinismo in piazza Garibaldi, ieri sera, lunedì, con i Ragni di Lecco e l’ormai tradizionale “Serata in maglione rosso”, l’attesissimo appuntamento annuale con il quale i Ragni presentano al pubblico lecchese e non solo le loro più recenti esperienze alpinistiche e d’arrampicata.
Una serata che ha visto una grande partecipazione di pubblico, aperta dal presidente dei Ragni Luca Schiera insieme al sindaco Mauro Gattinoni. “Questa iniziativa è un pezzo di storia che si rinnova ogni anno – ha sottolineato il sindaco – un tassello in più di una tradizione, di una cultura. La città ha un debito nei confronti dei Ragni, la città vuole impegnarsi nei confronti dei Ragni. Tra di voi ci sono persone che hanno fatto la storia, che è la base per costruire il futuro che già c’è con i vostri nuovi talenti”.
E in effetti erano tanti i giovani in ‘rosso’ tra il pubblico insieme ai senior del mondo della montagna. Alcuni di loro, come Simone Tentori, hanno presentato anche attraverso video suggestivi le rispettive performance e le tante esperienze vissute nel corso dell’anno anche attraverso video suggestivi, introdotti dal giornalista Luca Cereda.
Protagonista anche Michelle Corti, atleta ipovedente, campionessa italiana B3, che si è raccontata insieme al suo istruttore Pietro Mercuriali.
Dalla Patagonia alle pareti di casa, i “Ragni” sono sempre in attività e Luca Schiera sul palco ha raccontato della via recentemente aperta insieme a Dimitri Anghileri sulla “Parete Rossa” del San Martino. Sul palco anche Paolo Marazzi con un nuovo video preparato insieme all’amico Simone Pedeferri.
Non è mancato l’omaggio ai grandi dell’alpinismo lecchese, quello a Casimiro Ferrari a vent’anni dalla scomparsa. “Un alpinismo di estetica e innovazione – ha ricordato Carlo Aldè – perché la sua non era solo la ricerca del difficoltoso ma anche del bello, della linea da risalire. Era un uomo che accettava la montagna così come è, con serenità anche nei momenti più difficili. Conservo ancora un biglietto che mi aveva lasciato: ‘Carlo grazie, Casimiro”. Oggi vorrei modificare questa scritta in ‘Grazie Casimiro’ da tutto il mondo dell’alpinismo”
Alberto Pirovano, presidente del CAI, ha ricordato invece la figura di Lorenzo Mazzoleni: “Una personalità travolgente. Aveva le caratteristiche di tanti e in ognuno dei giovani di oggi vedo un pezzetto di Lorenzo: l’entusiasmo, la spensieratezza, la serietà quando era giusto che ci fosse, la capacità di adattarsi e guardare avanti. Un ragazzo speciale che sembrava volesse rubare minuti alla vita”.
A chiudere la serata è stato il racconto di Matteo Della Bordella della sua ultima spedizione “by fair means” fra i fiordi e le pareti inesplorate della Groenlandia.