Scossoni nella maggioranza a Ballabio, il sindaco ‘licenzia’ l’assessore Longhi
Poche ore prima la richiesta di un confronto da parte dei consiglieri dello stesso gruppo
BALLABIO – Il capogruppo di maggioranza revocato e poche ore dopo stessa sorte anche per un assessore della giunta: è quanto accade a Ballabio dove sembra essere in corso un vero e proprio scontro politico all’interno dell’amministrazione comunale.
Venerdì era stata comunicato dal gruppo Nuovo Slancio per Ballabio, alla guida del municipio, che il consigliere Marco Pedrazzini non era “più titolato a parlare a nome della maggioranza” e giorno anche l’assessore esterno Caterina Longhi è stata revocata dal suo incarico dal sindaco Giovanni Bussola.
A comunicarlo, questa volta, è l’ex sindaco Alessandra Consonni, che solo qualche ora prima (vedi articolo) aveva inviato una nota a nome della stessa Consonni, di Caterina Longhi, Marco Pedrazzini e di Luca Pirovano, consigliere e già assessore.
“I provvedimenti appaiono accomunati da uno sconcertante tempismo – scrive Consonni – sia il capogruppo Pedrazzini che l’assessore Longhi nei giorni precedenti hanno espresso perplessità sul Protocollo di intesa tra Comune di Ballabio, Provincia di Lecco e società Combi Arialdo, motivando dubbi sulle modalità che hanno portato alla firma dell’intesa e, infine, auspicando pubblicamente il coinvolgimento dei cittadini”.
“A tal riguardo – aggiunge – sembrerebbe strano che si voglia apparire vicino alla gente in una infinità di situazioni, anche di poco conto, anche quando si potrebbe tranquillamente delegare o attivare la macchina comunale e, invece, di fronte a una questione che vale milioni di euro e che inciderà sulla vita della comunità, si tengano lontano i cittadini e persino i loro rappresentanti istituzionali. Per fugare tale impressione, abbiamo chiesto le dovute informazioni e auspicato un incontro pubblico, affinchè i ballabiesi siano al corrente di tutto e possano valutare la scelta che porterà alla costruzione della nuova sede della società Combi Arialdo sul pascolo del Barèch. Desideriamo essere vicini alla gente in particolare quando è necessario e serio esserlo: non pare questa una colpa meritevole di censure”.