MILANO – La violenza sulle donne: una vera e propria “emergenza sociale”, un problema di “salute pubblica” che in Lombardia registra un 34,8% dei casi denunciati.
Per contrastare questo fenomeno e sostenere le iniziative di aiuto alle vittime e alle loro famiglie, il Consiglio regionale ha approvato ieri il progetto di legge contro la violenza alle donne: il testo, frutto dell’abbinamento di altri tre disegni (presentati rispettivamente dalla maggioranza, uno da SEL e uno del PD) si pone l’obiettivo di varare nuove azioni a sostegno dei centri anti violenza e delle altre unità di offerta, strutture ed interventi, anche sperimentali e di dare vita a misure a favore delle donne vittime di violenza.
Il documento prevede la creazione di una rete regionale antiviolenza fra tutti i soggetti impegnati contro questo fenomeno e le istituzioni sanitarie, le istituzioni scolastiche e formative, le forze dell’ordine, i tribunali, gli amministratori locali. In tal modo si valorizzerà la prevenzione e il contrasto alla violenza, favorendo il diffondersi di una cultura non violenta, fondata sul rispetto della dignità della persona e sul rispetto della donna. A tale scopo sono previste iniziative di sensibilizzazione volte a tutelare l’immagine della donna, in particolare, nell’ambito della comunicazione mediatica e pubblicitaria.
Inoltre verrà costituito, entro novanta giorni dall’entrata del provvedimento, un “tavolo” permanente che si occuperà della programmazione e della pianificazione degli interventi. Il finanziamento che la Regione ha messo a disposizione per l’anno in corso è di ben un milione di euro.
“Abbiamo dimostrato che Regione Lombardia c’è e lavora – ha dichiarato l’assessore alla Famiglia e solidarietà sociale, Giulio Boscagli -. Il finanziamento conferma l’importanza di questo provvedimento e della tematica su cui da anni la Giunta sta lavorando, sia con strumenti di supporto sia da un punto di vista culturale”.
Soddisfatto anche il consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza, Carlo Spreafico: “Si tratta di una buona legge, che dà una risposta alla mancanza in Italia di strumenti legislativi di tutela contro la violenza sulle donne, denunciata anche dall’Onu. Ci impegneremo per far sì che il piano pluriennale sia approvato al più presto dal Consiglio e sosterremo l’attività di monitoraggio del problema perché in Lombardia non esistono dati ufficiali. Per avere un quadro della realtà è necessaria la collaborazione con i centri antiviolenza e gli altri servizi già operativi”.
A margine dell’approvazione all’unanimità delle legge contro la violenza alle donne il Consiglio regionale ha anche approvato alcuni ordini del giorno.
Il primo, a firma Davide Boni (Lega Nord), impegna il presidente della Giunta a introdurre come requisito per ottenere contributi o incentivi regionali da parte delle imprese il rispetto delle norme in materia di sicurezza, con particolare attenzione alla tutela della gravidanza.
Il secondo documento approvato dall’Assemblea su proposta di Giangiacomo Longoni (Lega Nord) prevede che il Consiglio regionale , il 25 novembre di ogni anno, partecipi al “Fiocco Bianco” , la campagna di sensibilizzazione degli uomini contro la violenza alle donne. L’iniziativa verrà promossa su tutto il territorio regionale.
Arginare e contrastare in tutte le forma possibile il fenomeno della prostituzione: questo l’impegno contenuto nel terzo documento approvato su richiesta del consigliere Enrico Marcora (UdC).