Congiuntivo: la replica del senatore Bodega al Corriere.Tv

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ROMA – Puntuale la risposta al Corriere.Tv del senatore Lorenzo Bodega (gruppo Siamo Gente Comune Movimento Territoriale) dopo essere stato pizzicato per aver sbagliato un congiuntivo durante il dibattito sull’accordo salva euro che si è svolto ieri (vedi articolo).

Il senatore attraverso una nota stampa fa sapere: “Pur di dipingermi nei panni del Fantozzi che sbaglia i congiuntivi, il Corriere della Sera on line adotta disinvoltamente il linguaggio insensato del Fracchia. Non ha infatti alcun significato la frase che il quotidiano on line mette assieme allo scopo di accreditare il mio presunto errore di congiuntivo.
In tutta evidenza, non ho inteso pronunciare alcun “segui”, bensì un “segni”, (verbo segnare): leggendo il testo degli appunti scritto a mano, la n, come a volte accade, è stata scambiata per una u. Ne risulta che la frase, mondata dalle interpretazioni fracchiane, sia semplicemente e coerentemente questa: “Tuttavia non ci precludiamo la speranza che l’esito del vertice europeo segNi l’atteso cambio di rotta…”. E’ evidente che il segua, o il “segui” attribuitomi, non avrebbe avuto alcun senso: l’esito di un vertice, infatti, non può seguire alcunchè, semmai è da questo risultato che possono prodursi delle conseguenze.
Non credevo di avere alle mie spalle tanto solerti “correttori”, fulminei nel cogliere ogni incertezza di dizione per trasformarla in orrori grammaticali. Ammetto, tuttavia, di non meritarmi la simpatia dei media, dopo la mia presa di posizione contro i finanziamenti di denaro pubblico alla carta stampata. Mi fa specie, tuttavia, che a darmi lezioni di grammatica siano i membri di un ordine professionale che, a differenza di quello a cui ho l’onore di appartenere, non richiede neppure il possesso della laurea come titolo minimo e necessario ai fini dell’iscrizione.
D’altro canto, comprendo le necessità della stampa di creare e rinverdire lo stereotipo del padano ignorante. Io stesso vivo ancora di rendita per una circostanza attribuitami da anni a prova provata di asineria: quel “sarò breve e circonciso” che dissi all’indomani della mia elezione a sindaco di Lecco. Confesso: non di mio strafalcione si trattò, bensì della felice espressione pronunciata, molto tempo prima, da Diego Abatantuono nel suo “Eccezziunale veramente”. Pensavo che la battuta e l’espressione scherzosa risultassero evidenti: ma a qualcuno, le cose vanno sempre spiegate a posteriori“.