L’accensione del braciere ha dato il via alla festa del quartiere a Maggianico
Il benvenuto a don Mauro Ghislanzoni, nuovo coadiutore in parrocchia
LECCO – Ha pellegrinato sulle sacre alture di Piemonte e Lombardia, la fiaccolata che domenica sera ha raggiunto Maggianico, accolta dal grande calore della comunità: è la 47esima edizione dell’iniziativa che come da tradizione dà il via, con l’accensione del braciere, alla festa rionale del quartiere (qui il programma).
“Se lo scorso anno, a causa del Covid, avevamo pensato un percorso più breve, ridotto ad una sola giornata, la fiaccolata di quest’anno è tornata ad essere così come lo era in passato” ci spiega don Ottavio Villa, parroco di Maggianico e Chiuso.
Venerdì mattina, la partenza delle fiaccole dal santuario di Oropa a Biella, dopo la messa e la benedizione del rettore don Michele Berchi. La fiaccolata si è quindi diretta verso il Sacro Monte di Varallo, in Valsesia dove si è svolto l’incontro con una guida locale.
Terza tappa di venerdì è stata il Sacro Monte di Orta, un promontorio immerso che si protende sull’omonimo lago, in un bellissimo contesto paesaggistico, dove venti cappelle raccontano la vita di San Francesco. Sabato il gruppo si è spostato al Sacro Monte di Varese, pernottando la notte in oratorio.
Infine, il viaggio di ritorno verso Lecco e quindi l’arrivo a Maggianico, al sagrato della chiesa di Sant’Andrea dove è stata preparata l’accoglienza. Circa una ventina sono stati i giovani che hanno preso parte alla fiaccolata, accompagnati da altrettanti adulti che si sono occupati della guida dei pulmini e della sicurezza nei trasferimenti.
L’arrivo della fiaccolata è stata anche l’occasione nei rione per dare il benvenuto a don Mauro Ghislanzoni, originario di Lecco e per vent’anni parroco di Premana e Pagnona, assegnato alla parrocchia di Maggianico e Chiuso come sacerdote coadiutore.
E’ stato proprio don Mauro a celebrare la messa di domenica insieme a don Ottavio e don Carlo.
“Non ho alcuni dei loro pregi, ma so di essere ben voluto dal Signore e spero anche da voi” è intervenuto don Mauro, scherzando sulla cadenza ‘montanara’, acquisita in vent’anni di servizio in alta valle, e sulle sue origini: “Mi scuso con i parrocchiani di Chiuso, oggi pecco di essere di Maggianico”.