Canile di Lecco “caso nazionale”: è scontro Brambilla-Repubblica

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    LECCO – Ha scatenato un vespaio la notizia, riportata in primis da LeccoNotizie, dell’annuncio del Comune di Lecco di voler provvedere alla situazione in cui versa il canile affidato alla Leidaa, l’associazione di cui è presidentessa l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla.

    L’assessore Armando Volonté aveva infatti fissato per lunedì (rinviandolo poi a data da destinarsi) un incontro con le associazioni animaliste della provincia, per trovare soluzioni alternative all’attuale struttura, “molto vecchia”, “non rispondente ai requisiti di legge”, e sulla quale pende una deroga della Regione.  Il Comune lecchese, “per i vincoli derivanti dal patto di stabilità”, non si troverebbe infatti in condizione di realizzare un nuovo canile, e ciò ha reso ancora più urgente la risoluzione di un problema che coinvolge gli oltre 130 animali ospitati nel rifugio.

    Molte agenzie di stampa e testate giornalistiche di carattere nazionale si sono interessate all’argomento, tra cui il quotidiano La Repubblica, che ha voluto sottolineare come per l’ex ministro, “dopo avere gioito per la chiusura dell’allevamento- lager “Green Hill”, e aver esultato “a bordo di un Frecciarossa con l’ad delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti per l’accordo che permetterà agli animali di viaggiare sui treni ad alta velocità”, sia ora arrivata “la beffa”.

    “Il Comune di Lecco, senza tanti giri di parole – scrive Repubblica – dopo avere affidato per dieci anni il canile alla Brambilla (affidamento diretto nel 2002, 540mila euro di spesa), adesso glielo toglie perché fuori legge. Un bello smacco per chi ha fatto della battaglia per i diritti degli animali una missione di vita”.

    “Dai documenti dell’Asl – prosegue il quotidiano – è emerso anche che, tra i cani attualmente detenuti, una settantina appartengono all’associazione della Brambilla: e questo nonostante il Comune l’avesse già diffidata dalla “detenzione di cani privati” nella struttura pubblica. Anche da qui la decisione di chiudere il canile”.

    L’articolo ha provocato la replica seccata dell’onorevole Brambilla, che ha annunciato denunce:

    “L’articolo contiene una serie di falsità scritte ad arte per cercare di gettare discredito su di me e sulla mia attività in favore egli animali”, ha risposto l’ex ministro. Il canile di Lecco è infatti aperto, in regola, perfettamente funzionante e nessun rilievo è mai stato fatto, né oggi né in passato, alla gestione degli animali affidata alla Leidaa, l’associazione di cui sono presidente”.

    Il comune di Lecco, proprietario del canile e unico responsabile della struttura e dei suoi requisiti strutturali – ha proseguito la Brambilla – ha affidato nel 2004 la sola gestione degli animali ricoverati alla associazione animalista di cui sono presidente. Questo contratto aveva la durata di 7 anni (dal 2004 all’inizio del 2011) e prevedeva un rimborso spese assolutamente inadeguato (circa 1 euro a cane al giorno). Pertanto si è reso necessario da parte mia, sostenere in prima persona la maggior parte delle spese per il personale, le cure veterinarie degli animali, l’alimentazione e via dicendo”.

    “Allo scadere della convenzione, il comune di Lecco (sindaco Pd) invece di realizzare una nuova gara di appalto per l’affido della struttura, ha voluto predisporre ben due proroghe (la seconda scade nel novembre 2012) affinché la Leidaa continuasse a gestire gli animali del canile e alle stesse inaccettabili condizioni economiche. Lo ha fatto, peraltro senza nemmeno chiedere all’associazione un preventivo assenso, in ragione dell’ottima gestione dei cani ricoverati, certificata regolarmente dai verbali Asl e dagli altri organismi di controllo”

    “Il comune di Lecco ha quindi chiesto ed ottenuto dalla regione Lombardia un finanziamento per ristrutturare il suo datato canile municipale, adeguandolo ai requisiti previsti dalle nuove normative regionali e a breve comincerà tale opera. Il canile di Lecco è quindi aperto, perfettamente funzionante e nessun rilievo è mai stato fatto, né oggi né in passato, alla gestione degli animali affidata alla Leidaa”.

    “Per tale ragione – ha concluso – ho dato mandato ai miei legali di procedere contro Repubblica per l’articolo pubblicato oggi e contro tutte le eventuali altre testate giornalistiche, anche on line, che intenderanno riprenderne il contenuto. E preciso fin d’ora che devolverò interamente la somma di risarcimento del danno subito agli stessi cagnolini ospiti della struttura cittadina”.