Il Corsozio Consolida si ripropone per il servizio di accoglienza diffusa dei migranti
In tutto sono 135 i posti da garantire. Attualmente sono una trentina gli alloggi distribuiti sul territorio
LECCO – Un’unica offerta, ma sufficiente a coprire le richieste: sta per chiudersi positivamente la procedura di assegnazione del bando per l’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo sul territorio lecchese.
A farsi avanti è l’associazione temporanea di imprese guidata dal Consorzio Consolida con Mestieri Lombardia e tre cooperative, che hanno gestito in questi ultimi due anni ospitalità e i percorsi di integrazione lavorativa dedicata ai migranti aventi diritto e inseriti nel cosiddetto SAI (Sistema di accoglienza integrata) che si differenzia dal CAS (centri di accoglienza straordinaria) per la fruizione di piccole strutture dove alloggiare gli ospiti, in particolare donne e famiglie con minori.
Sono 135 i posti di questa modalità di accoglienza autorizzati dal Ministero dell’Interno per la nostra provincia e previsti nel bando predisposto dalla Comunità Montana, gli stessi che erano stati previsti nel precedente bando. Sul territorio attualmente distribuiti in 26 appartamenti forniti dalle cooperative e altri messi a disposizione da tre Comuni, ovvero Annone, Galbiate e Pasturo.
Nel complesso sono 18 le amministrazioni comunali finora aderenti al progetto “Lecco: una provincia accogliente” promosso dal Distretto di Lecco: “Stiamo terminando di raccogliere le nuove adesioni – spiega Manila Corti , responsabile del Settore Servizi alla Persona della Comunità Montana – la prossima settimana procederemo all’aggiudicazione definitiva del bando, stiamo definendo gli ultimi aspetti gestionali e organizzativi del servizio, il fatto di proseguire con le realtà già coinvolte in questi anni sicuramente rende tutto più semplice”.
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Oltre ai 135 posti assegnati del bando, sono stati prorogati dal Ministero altri 15 posti destinati all’emergenza Afghanistan e alla più recente emergenza Ucraina, corrispondenti ad altrettanti migranti ospitati.
Un’esperienza giudicata positiva quella dell’accoglienza diffusa nel lecchese: “Sul territorio c’è una buona sensibilità da parte del Terzo Settore sul tema dell’accoglienza – sottolinea la dott.sa Corti – in questi anni abbiamo conosciuto un incremento significativo di posti per il sistema SAI, inizialmente 18 e incrementati a 91 per poi giungere agli attuali 135”.
Sono invece circa cinquecento i migranti ospitati attraverso il sistema dei CAS, ovvero dei centri di accoglienza, che nel lecchese conta alcune strutture di cui le più grandi, in termini di ospiti, situate a Cremeno e ad Airuno.