Spettacolo solidale per “Le Bontempone” di Laorca a favore di “Sister Island”

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sister island
I bambini di Sister Island

Il progetto sviluppato a Zanzibar è rivolto ai bambini e vede impegnata la valtellinese Francesca Micheli

La grande sfida di Sister Island del 2023 è la costruzione della scuola elementare

MANDELLO – Gesto di solidarietà per la compagnia teatrale amatoriale di Laorca “Le Bontempone” che ha devoluto l’intero incasso dello spettacolo di sabato scorso, che si è tenuto al teatro De Andrè di Mandello, a favore del progetto “Sister Island ODV ETS”, organizzazione di volontariato ente del terzo settore.

“La collaborazione con ‘Le Bontempone’, nasce per spirito di amicizia e questo ci ha portato a collegare la loro espressione artistica ad un tema solidale – spiega Sergio Corgnali lecchese, Vigile del Fuoco da poco in pensione a nome di tutto il gruppo di amici che stanno sostenendo il progetto – Da da subito hanno creduto nel progetto ‘Sister Island’, attivo sul territorio di Zanzibar”.

Bontempone

Tutto è nato nel Febbraio 2020, durante una vacanza solidale intrapresa da Corgnali con la moglie ed alcuni amici. In quell’occasione hanno conosciuto la valtellinese Francesca Micheli e il suo progetto.

“Esattamente un anno dopo – spiega Corgnali – Abbiamo raggiunto nuovamente l’isola africana (eravamo in 5 amici) e nei 15 giorni trascorsi abbiamo provveduto a dei lavori di finitura dell’asilo appena costruito: tinteggiatura dei muri, allestimento di grondaie per lo scolo delle acque piovane, messa in posa di piastrelle, installazione di rubinetti, eccetera. Poi l’opportunità di parlare del progetto a ‘Le Bontempone’ che si sono subito rese disponibili a darci una mano”.

E proprio sabato, prima dello spettacolo, in occasione del quale è stato distribuito al numeroso pubblico presente in sala un segnalibro offerto dall’Officina della Stampa di Lecco, Francesca Micheli ha voluto essere presente attraverso una lettera, che è stata letta e che riportiamo di seguito integralmente.

Francesca Michelli progetto Sister Island
Francesca Micheli, prima a destra

La Lettera di Francesca Micheli

Buonasera e grazie per la vostra partecipazione a questo spettacolo dedicato a Sister Island. Innanzitutto voglio ringraziare vivamente gli amici di Lecco: Mariella, Sergio, Barbara, Beppe, Pasquale Luisella.
Grazie a loro, siamo qui questa sera e non solo oggi, ma il loro impegno è stato costante negli anni fin dalla nascita della nostra associazione.
Ringrazio anche il comune di Mandello che ha reso possibile la realizzazione di questo evento.

Ci tengo anche a sottolineare che sono particolarmente felice che sia stato scelto questo tipo di evento, uno spettacolo teatrale appunto, in quanto nella mia vita prima di Zanzibar, il teatro ha rappresentato per me una delle esperienze più importanti sia a livello formativo che personale: ho recitato per tanti anni in alcune compagnie teatrali svizzere e lombarde e sono cresciuta grazie a una delle forme più affascinanti e intense dell’arte.

Mi presento a distanza: sono Francesca Micheli, di origini valtellinesi e trapiantata a Zanzibar in Tanzania nel continente africano, sono la responsabile Sister Island, un’ associazione benefica che opera sull’isola Zanzibarina nel campo dell’educazione. Ovviamente collaborano al progetto tantissime altre persone e soci, e credo fortemente che è sempre la squadra che vince e non il singolo.

Sister Island è una realtà importante creata nel 2019. All’inizio avevamo 30 bambini, oggi gli alunni sono arrivati a 188. A Zanzibar non è presente di consuetudine la scuola dell’infanzia (le scuole pubbliche partono dalla primaria) quindi sono stata spinta da questa necessità per rendere disponibile gratuitamente alla comunità il servizio di assistenza alla prima infanzia mossa da un’idea: “Che l’educazione possa cambiare il mondo”.

Dunque ho deciso di creare un piccolo paradiso per i più piccoli e provare a dare loro un’infanzia nel gioco, ovvero nell’imparare giocando.
Oltre che dare un posto sicuro dove giocare e apprendere, garantiamo a tutti i nostri alunni pasti quotidiani, esami ed assistenza sanitaria di base, comprensiva di cure e medicinali, gite didattiche e uniformi per tutti, oltre al trasporto col pulmino per raggiungere la struttura.

Anche questo è un’importante servizio se considerate che i bambini anche molto piccoli possono camminare chilometri per raggiungere le scuole.
Sister Island, oltre ad occuparsi dei più piccoli, è vicina alla comunità e cerca di sanare le tante sacche di povertà presenti nell’entroterra dell’isola. Infatti, abitualmente vengono fatte vere e proprie distribuzioni di generi alimentari alla popolazione.

Abbiamo inoltre attivato con successo, un progetto di orti sociali con la realizzazione di un pozzo e la messa in opera di un allevamento di polli e galline oltre alle coltivazioni agricole che consentono, ad alcune famiglie che gestiscono il progetto una, seppur minima, autosufficienza alimentare e un piccolo reddito extra.

La grande sfida di Sister Island del 2023 è la costruzione della scuola elementare in modo da far continuare il percorso educativo partito con l’asilo. Abbiamo già acquistato il terreno e ora dobbiamo raccogliere le forze per riuscire a posare la prima pietra.

Oltre agli orti e alla scuola sono attivi durante tutto l’anno corsi speciali di nuoto per i bambini, corsi di inglese per adulti e docenti, corsi di cucito per avviamento professionale.
La nostra associazione vive di donazioni e si sostiene grazie alla vendita di questi manufatti che vengono realizzati direttamente dalle mamme dei bambini che frequentano la scuola.
Ogni donazione è deducibile con ricevuta dalla dichiarazione dei redditi.

GRAZIE! agli amici di Mandello e grazie a tutti voi che siete venuti a conoscenza del nostro progetto speriamo di vedervi presto a Zanzibar con il nostro programma di volontariato e vacanza solidale vi aspetto a braccia aperte KARIBU SANA ( benvenuto!)

Voglio salutarvi con alcuni spunti di riflessioni:
– Siamo chiamati ad una “CONVERSIONE”, un cambiamento di verso, del modo di vivere, se non vogliamo perdere tutto, “TUTTI”.
– Bisogna risvegliare la nostra coscienza e la nostra sensibilità, per dare a chi fa più fatica, una possibilità di benessere semplice, che fa la differenza in un luogo come questo; dove con poco ci si può riscattare dalla povertà.
– Bisogna risvegliare la nostra fame e sete di giustizia: giustizia distributiva per arrivare ad un’economia di condivisione.

Concludo pensando che: DIO CI VUOLE FELICI. MA FELICI TUTTI. Traducendo i principi della fede in merito al proprio agire “ECONOMICO”; si individuano due principi:
– Cercare di non arricchirsi
– Ciò che si abbia, condividerlo

Grazie, Francesca Micheli
Mandello, 15 aprile 2023