LECCO – L’ha violentata nella stretta viuzza di via Tirabagia che si stacca, quasi invisibile, da via Mazzucconi nel cuore di Rancio (Lecco) dopo averla ripetutamente picchiata. La vittima, una studentessa 23enne di psicologia, ha cercato anche di scappare, ma lui Hailu Mamo Habtamula (Tommy per gli amici) eritreo di 23 anni, l’ha ripresa per i capelli trascinandola nuovamente nella viuzza, picchiandola ancora per poi abusare di lei.
Il drammatico fatto risale alla notte tra venerdì 17 e sabato 18. I due non si frequentavano, ma si conoscevano e venerdì 17 avevano deciso di trascorrere una giornata assieme. Quando l’ora si è fatta tarda lui si è proposto di accompagnarla a casa in Valsassina. E’ stato a quel punto che il ragazzo si è diretto verso la sua abitazione di via Boiardo iniziando a fare delle avances alla studentessa che diventano sempre più spinte. Lei rifiuta e lui comincia a picchiarla. Schiaffi e pugni, quindi la conduce in via Mazzucconi e poi nella minuscola via Tirabagia dove il rumore del torrente Gerenzone copre in parte le urla della giovane, qualcuno sente, ma lì vicino c’è la nota birreria Marylin e si pensa che quelle urla provengano da lì e invece si sta consumando una vile violenza.
Lui poi se ne va, lei stordita vaga per Lecco e rientra a casa solamente il giorno dopo con i mezzi pubblici. Si chiude in se stessa, ma di quella orribile vicenda ne parla con la sorella che la convince a presentarsi in Questura per denunciare l’accaduto e così avviene. Martedì 21 la giovane ragazza si presenta e denuncia il fatto.
Scattano le indagini, si fanno incroci di dati, nomi, intanto lei riconosce il suo aguzzino da un album fotografico. Viene fatto un sopralluogo per rinvenire eventuali tracce organiche e di sangue e mentre gli uomini della Questura sono in zona, da una finestra si affaccia un ragazzo di colore che nota i poliziotti i quali lo riconoscono. A quel punto lo raggiungono, ma lui spinge Marco Cadeddu dirigente della Squadra Mobile di Lecco facendolo cadere a terra e cerca un’improbabile fuga che termina a casa di una sorella che vive a Lecco, ma viene preso.
Il 24enne regolare, da tempo in Italia, è titolare di un’azienda artigiana sul territorio ed ha precedenti per droga e resistenza. Un mese fa era stato protagonista di un altro episodio, quando due ecuadoregne avevano chiamato il 113 denunciando il fatto che Tommy alias Hailu Mamo Habtamu voleva entrare in casa loro. In quell’occasione venne arrestato e condannato a 10 mesi con poi pena sospesa.
Oggi l’eritreo è accusato di violenza carnale, lesioni personali, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL





































