CIVATE – “Stando al documento di PGT presentato dall’attuale amministrazione comunale, Civate avrebbe bisogno di una colata di ben oltre 110.000 metri cubi di cemento. Perché?” E’ la domanda che il gruppo Indignados No Cava pone agli abitanti del paese, contestando il Piano di Governo del Territorio presentato a marzo dalla Giunta civatese.
Nel complesso si tratta cinque interventi, in un area totale di 33.693 metri quadrati per 114.211 metri cubi di cementificazione; di questi ultimi 78.500mc sono stati destinati all’edilizia residenziale e 24.600 agli ambiti commerciale, ricettivo, artigianale e pubblico. I conti non tornano però agli Indignados, che denunciano:
“Nei prossimi dieci anni l’incremento demografico del paese è stimato tra le 50 e le 200 unità. Stando alle previsioni di crescita citate nel PGT basterebbero dunque dai 9.000 ai 36.000 metri cubi di costruito (rispettivamente per 50 e per 200 persone in più). Il totale di cemento ad uso residenziale che verrà colato su Civate andrà però a coprire bisogni abitativi per una cifra più che doppia. Sempre stando ai dati del documento di PGT presentato dall’attuale Amministrazione Comunale, il limite massimo di crescita endogena fissato dal PTCP, quindi dalla Provincia, è di 45.562 mc. La Provincia fissa dunque un limite di cementificazione a scopo residenziale e, il Comune, lo supera di ben 32.938 metri cubi”.
“Non capiamo la personalità dell’Amministrazione – spiega l’ex assessore e coordinatore Indignados, Ercole Castelnuovo – che da un lato sembra appoggiare una scelta ecologista e dall’altro elabora un piano che va in tutt’altra direzione. Una follia, che colpirà nuovamente le aree verdi del territorio oltre a creare problemi viabilistici”.
Le zone interessate dal PGT sono quelle della ex Black & Decker , della Borima e di Cariolo, Via Cerscera e l’area di Isella. In particolare sono le ultime due a colpire l’attenzione di Castelnuovo: “L’idea di completare la strada di Cerscera per trasformala in una tangenzialina mi sembra al quanto azzardata, visto l’imbuto che verrebbe a crearsi in quella via; l’abbattimento di due o tre piani del condominio Isella poi, al di là dell’orrore che regna da 60anni in paese, sarebbe stato corretto lasciarlo all’iniziativa del privato. Infine, monetarizzare l’80% dei parcheggi equivale a non portare a casa alcunché”.