Presentata in commissione la nuova proposta di riqualifica (‘meno’ costosa) avanzata da una cordata di imprenditori
A carico del Comune 20 milioni di euro. I consiglieri: “Manca un piano B”
LECCO – Un progetto di riqualifica da oltre 17 milioni di euro per il Bione: la nuova proposta segue quella già presentata da una cordata di imprenditori a inizio anno, risultata però decisamente onerosa per il Comune che aveva chiesto ai proponenti di avanzare un’ipotesi progettuale economicamente più sostenibile. A fine giugno la nuova proposta da parte dei privati è arrivata e mercoledì sera è stata presentata e discussa in commissione. Si tratta di un progetto di fattibilità tecnico-economica, come precisato dall’assessore allo Sport Emanuele Torri, relativo all’attivazione di un partenariato pubblico-privato mediante una proposta di locazione finanziaria per la riqualifica e di gestione ventennale dell’impianto sportivo.
L’area interessata dagli interventi, 40.600 metri quadri di superficie, si trova a sud del lotto attualmente esistente: il progetto di riqualifica prevede la realizzazione di un nuovo ingresso davanti alla zona del campo 2, tramite cui accedere all’edificio principale che sorgerebbe al posto dell’attuale campo 3: “Qui sono previste tre piscine coperte – ha spiegato Torri – una da 25×18 metri ad 8 corsie e altre due più piccole, 10,5×7 m, una tribuna con 97 posti e un’area fitness. Nell’ala sinistra si ipotizza di realizzare un palazzetto dello sport da 333 posti con terreni di gioco omologati per calcio, pallavolo e pallacanestro, con anche una hall e un bar”.
A sinistra del palazzetto la proposta progettuale prevede poi un edificio polifunzionale da 800 metri quadri strutturato su due livelli: “Qui troveranno posto un’area didattica e spazi per le associazioni sportive ma anche aule pensate per i ragazzi in attesa di allenarsi – ha detto Torri – pensiamo ad uno spazio non solo sportivo ma anche associativo e di aggregazione.
La principale novità della proposta progettuale illustrata in commissione riguarda l’area esterna del centro sportivo, quella verso la pista ciclabile di Rivabella, dove si vorrebbe realizzare una piscina scoperta con annesso solarium/parco estivo: “Quest’area d’inverno potrebbe poi diventare una zona fitness” ha spiegato Torri.
Proseguendo, gli attuali campi 4 e 5 verrebbero trasformati in due campi da calcio da 11, uno in erba sintetica (il 4) e uno in erba naturale: “L’area del campo 5, anche in vista dei lavori per la realizzazione del quarto ponte, immaginiamo possa subire altri interventi in futuro, per esempio potrebbe essere necessario adibirla ad eliporto quando necessario – ha detto l’assessore – per questo motivo abbiamo deciso di lasciare l’erba naturale”.
L’ultima zona di riqualifica prevista dalla proposta progettuale riguarda i campi da tennis coperti attualmente presenti: verranno demoliti per fare posto a tre campi da padel coperti, illuminati e riscaldati per venire utilizzati anche in inverno.
Il quadro economico (sommario, in quanto comprensivo solo delle spese di progettazione e non di realizzazione) ammonta complessivamente a 17 milioni e 656 mila euro di cui 15 milioni e 340 mila euro di lavori. “Per quanto riguarda il contributo a carico dell’amministrazione comunale – ha spiegato Torri – l’ipotesi è che il soggetto finanziatore anticipi il costo complessivo e il Comune corrisponda una maxi rata da 5 milioni appena dopo il collaudo. Per i successivi 20 anni il canone di locazione sarebbe di 637.578 mila euro, al netto del contributo di gestione pari a 197 mila euro”. Figurerebbe a carico del Comune anche la spesa per la bonifica dell’area e lo smaltimento dei materiali di scavo, stimata intorno ai 3,2 milioni di euro.
Come spiegato, a seguito della deposizione della proposta progettuale lo scorso 30 giugno si è aperta la fase istruttoria tecnica presieduta dal Segretario Generale e dal Dirigente Crippa. “Il 30 settembre scadeva il tempo per le osservazioni e proprio pochi giorni prima del termine la commissione che si è occupata dell’istruttoria ha mandato una relazione chiedendo alcune specifiche – ha spiegato Torri – il 1° luglio è infatti stato approvato un nuovo decreto amministrativo per il quale il livello di progettazione presentato a fine giugno non è risultato adeguato alle richieste del nuovo codice legislativo di riferimento. La commissione ha quindi chiesto delle integrazioni dando 30 giorni di tempo per presentarle, poi la proposta verrà ripresa in esame e l’amministrazione comunale chiamata ad esprimere il pubblico interesse” ha concluso Torri.
Se il progetto presentato ha trovato tutti concordi i consiglieri, i dubbi sollevati riguardando il percorso per arrivare all’attesa riqualifica: “E’ un tema che sta a cuore a tutti noi, credo, ma non sono pronto ad accettare la riqualifica del centro sportivo a qualunque condizione – ha detto Corrado Valsecchi, Appello per Lecco – personalmente sul progetto non ho nulla da dire, mi piace molto, ma dobbiamo affrontare la questione più delicata in assoluto: stiamo attenti a dare incarichi che poi magari non riusciamo a smuovere neanche un pezzetto di terra (l’area sorge su un’ex discarica, ndr). Partiamo pure dalle analisi commissionate nel quinquennio precedente ma lo scenario è mutato insieme alle normative: per questo mi sento di dire innanzitutto che la stima di 3 milioni di euro per la bonifica non è professionale”.
Valsecchi ha sollevato ance il tema del project leasing: “Si era già discusso sui rischi per l’amministrazione se le cose non dovessero andare come previsto, penso che un project financig dia più tutele. Ribadisco che il percorso per arrivare alla riqualifica deve essere trasparente: non possiamo chiamarlo partenariato se comunque lo paghiamo noi e lo diamo in gestione per 20 anni“.
Il capogruppo del PD Pietro Regazzoni ha aggiunto alcune osservazioni: “Per quanto riguarda la procedura dobbiamo capire dove mettere il rischio ed è il Comune chiamato a fare l’imprenditore. Il progetto solleva poi un tema di sostenibilità economica e finanziaria, parliamo di quasi 21 milioni senza sapere quanto costerebbe realizzare il palazzetto e il nuovo parcheggio”.
Un aspetto sottolineato anche da Stefano Parolari (Lega): “Dovremmo almeno capire prima la natura delle bonifiche da effettuare, il costo del palazzetto, il calcolo del canone di gestione – ha detto – inoltre a mio avviso il Bione è una struttura fin troppo grande per una città come Lecco, le associazioni sono in difficoltà a corrispondere le tariffe effettive per l’uso degli spazi e dovrebbe metterci un contributo sempre il Comune”.
Filippo Boscagli (FdI) ha commentato senza mezzi termini: “Sembra sempre di essere all’anno zero, non sappiamo quando avremo un centro sportivo moderno. I render sono molto belli ma stiamo parlando di un progetto già morto prima di arrivare al punto. Parliamo di questo tema da almeno 15 anni, speriamo di arrivare ad una soluzione”.
Per Paolo Galli di Ambientalmente manca un piano B: “A fronte di aspetti sicuramente positivi di questo progetto mi chiedo che alternative avremmo: ai cittadini interessa avere la piscina, se facessimo un intervento solo su questo cosa comporterebbe?”. A spaventare è sempre la cifra: “E’ molto importante – ha detto Chiara Frigerio (Fattore Lecco) – dobbiamo portare la discussione su un piano più aperto e condivisibile, servono numeri più chiari e valutare insieme gli investimenti e i passaggi intermedi”.
Peppino Ciresa ha definito il progetto “molto bello ma faraonico”: “Concordo con i colleghi di maggioranza, serve un piano B per evitare di impegnare troppo l’ente per i prossimi 20 anni. Se è la piscina che ci interessa potremmo partire da quella e poi valutare il resto”.
“Se non vogliamo procedere su questo percorso l’alternativa è che la riqualifica venga fatta dall’amministrazione comunale, con i tempi tecnici che conosciamo tutti. La collaborazione con il privato sarebbe fondamentale per intervenire il prima possibile – ha commentato l’assessore Torri, ringraziando i consiglieri per i contributi condivisi – personalmente posso dire che non mi preoccupa l’investimento o il canone ventennale, per quanto sicuramente importante, perché credo non ci sia niente di meglio per una città e il suo territorio che investire nello sport. Ricordo che in questi ultimi tre anni il Centro Sportivo ha tenuto aperto soprattutto grazie al contributo dell’amministrazione comunale, lo scorso anno è stato di 400 mila euro”.