In Comune c’è un progetto per il recupero della cappelletta in via Tonio e Gervaso ma ancora nulla si è mosso
La comunità: “Luogo incipit dei Promessi Sposi, meriterebbe più attenzioni”
LECCO – “Per noi acquatesi è un dispiacere vedere questo luogo manzoniano abbandonato a sé stesso da quasi 30 anni oramai. Speriamo si possa intervenire al più presto per restaurarlo e riportarlo alla sua antica bellezza”. Nando Franceschetti, acquatese doc, è membro del comitato che da tempo promuove a gran voce la riqualifica del tabernacolo della cappelletta dei Bravi in via Tonio e Gervaso ad Acquate.
La storica cappelletta, un tempo collocata nei pressi della rotonda di Corso Promessi Sposi e poi spostata per motivi viabilistici, contiene un tabernacolo visibilmente danneggiato dal tempo e dalla mancata manutenzione: “Oggi si vedono solo muschio, chiazze di umidità e di vernice – commenta amareggiato – non lo notiamo solo noi residenti ma anche i tanti visitatori che passano da queste parti seguendo gli itinerari manzoniani. I Promessi Sposi infatti iniziano proprio qui, presso la cappelletta dove Don Abbondio incontra i bravi – aggiunge – è l’evento che dà il via al romanzo. Anche per questo crediamo che la sistemazione del tabernacolo meriti qualche attenzione in più”.
Non molti anni fa, nel 2019, il signor Franceschetti insieme al comitato aveva presentato all’amministrazione comunale un progetto di restauro volontario: “Avevamo pensato a tutto – ricorda – gli Alpini si erano messi a disposizione e avevamo trovato anche una pittrice, Rosalba Citera, professoressa di affresco, disponibile ad intervenire non solo sul tabernacolo ma anche sull’affresco presente all’interno della cappelletta, raffigurante alcune anime oranti. Purtroppo però non abbiamo avuto il via libera a procedere a causa della burocrazia”.
Il tabernacolo infatti è sotto la tutela dei Beni Culturali: “Abbiamo fatto richiesta tramite il Sistema Museale e ci è stato detto che avremmo potuto procedere ma alle loro condizioni, ciò presupponeva la riunione di una commissione quindi il concorso, insomma, un iter burocratico corposo – fa sapere il signor Nando – abbiamo quindi interpellato l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Sacchi e alla Cultura Simona Piazza che si sono impegnate nel portare avanti l’iter”.
Un progetto di riqualifica messo a punto dal Comune esiste, per un valore complessivo di circa 40 mila euro di cui 20 mila approvati a bilancio dall’amministrazione: “Lo scorso anno la Parrocchia di Acquate, che abbiamo coinvolto, aveva partecipato ad un bando della Fondazione Comunitaria del Lecchese per cercare di reperire altri fondi, senza successo – spiega Franceschetti – dal nostro punto di vista il progetto redatto dal Comune è fin troppo faraonico dal momento che prevede il recupero anche dell’area attorno alla cappelletta, crediamo che per la sistemazione del tabernacolo ci voglia meno. Resta il fatto che, a fronte di questo iter e delle rassicurazioni, siamo ancora in attesa di notizie sull’avvio dei lavori. Ci piacerebbe vedere al più presto rinnovato questo luogo simbolico” commenta, aggiungendo un’ultima riflessione: “Si è fatto e si fa tanto lavoro per la riqualifica del centro città ma anche i rioni necessitano di interventi, altrimenti finiranno per rimanere dormitori. I tesori da recuperare sono tanti, noi ci mettiamo a disposizione dell’amministrazione per collaborare come possibile” conclude.