LECCO – Il direttore generale dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu) dottor Alberto Zoli ha presentato il nuovo servizio 112 Nue (Numero Unico Emergenze) che entrerà in funzione a partire dal primo ottobre.
Lo ha fatto venerdì pomeriggio in Prefettura alla presenza del Prefetto Antonia Bellomo, del Questore Fabrizio Bocci, del Capo di Gabinetto Stefano Simeone, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Marco Riscaldati, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Filippo Fiorelli, presenti anche Guardia di Finanza, Guardia Forestale e i resposnabili Areu.
“Va innanzitutto ricordato che i numeri di soccorso tradizionali quindi 118, 113 e 115, rimarranno attivi, tuttavia le chiamate verranno confluite al nuovo call center Nue 112 che le smisterà a seconda dell’emergenza – ha precisato il dottor Zoli, proseguendo – Il nuovo sistema già sperimentato a Varese dal 2010 ed esteso a Como dal 23 luglio scorso, da lunedì prossimo verrà attivato anche nelle provincie di Lecco e Monza, arrivando a interessare quasi 3 milioni di persone”.
Diverse le peculiarità del nuovo sistema: la principale è quella di consetire la localizzazione dell’utente che chiama e questo consente di accelerare la seconda fase ovvero la processazione dell’intervento, quando la chiamata viene smistata a chi di dovere a secondo della richiesta di soccorso. “Il tempo medio di risposta dal primo squillo – ha precisato Zoli – è di cinque secondi, mentre la processazione e gestione del soccorso avviene in 40 secondi”.
Il nuovo Numero Unico dell’Emergenza, che garantisce l’adempimento alla direttiva europea (obbligatoria), consente anche la traduzione multilingua in 10 lingue ove dovessero chiamare utenti stranieri ed è accessibile anche ai diversamente abili (muti e sordi) consentendo loro di colloquiare attraverso un servizio di sms integrato.
Ma il servizio assolve anche ad un’altra grande funzione, ovvero quello di filtrare tutte le chiamate “inappropriate” che nulla hanno a che fare con una richiesta di soccorso. “Quotidianamente arrivano chiamate da bambini che giocano con il telefono dei genitori, oppure richieste di informazioni di vario tipo che sono ben il 50% delle chiamate che giungono al 112 – ha spiegato Zoli – ed è evidente l’importanza che ha questo servizio perchè evita enormi perdite di tempo a coloro che devono poi fisicamente intervenire”.
Il servizio, cofinanziato da Regione Lombardia e dal Ministero dell’Interno, prevede l’apertura di tre centrali operative: quella di Varese (attiva) alla quale si dovrebbero aggiungere quelle di Milano e Brescia, anche se quest’ultime due difficilmente entreranno in funzione con la fine del 2013 come da cronoprogramma: “Ci sono risvolti tecnici che difficilmente ci permetteranno di rispettare questa tempistica”, ha puntualizzato Zoli.
Intanto da lunedì la Provincia di Lecco inizierà a sperimentare il 112 Nue.