Carabinieri mettono “game over” la banda delle slot machine

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    LECCO – Finisce il gioco e questa volta a vincere il Jackpot sono i Carabinieri della Compagnia di Lecco, da mesi alle calcagna di un gruppo di malviventi dediti a furti di macchinette video poker dai locali delle province di Lecco, Como e Monza Brianza. La cosiddetta “banda delle slot-machine” è stata sgominata con l’arresto di cinque cittadini albanesi clandestini, ritenuti responsabili di almeno 24 furti solo periodo tra aprile e luglio di quest’anno.

    Un’attività criminale, quella gruppo , che non si è limitata a bar e tabaccherie ma che ha coinvolto anche abitazioni private e aziende, in particolare per rifornirsi di vetture da utilizzare durante i “colpi”; nove le automobili recuperate dai militari.

    Le indagini del Nucleo Operativo Radiomobile di Lecco, coordinate dal comandate provinciale Marco Riscaldati e dal capitano Francesco Motta, hanno preso il via ad aprile dopo alcuni furti compiuti tra Ballabio, Introbio e Casargo, culminati con l’inseguimento di due malviventi e il ritrovamento dell’auto rubata, insieme a della refurtiva, ai Pian dei Resinelli.

    Tre le fasi che hanno contraddistinto l’operazione dei carabinieri: la prima risale all’arresto di due membri della banda lo scorso 19 maggio, beccati in flagranza di reato dopo una spaccata ad un bar della Valsassina; è stato poi il turno degli altri 3 albanesi, arrestati il 22 giugno dopo un inseguimento a margine di un colpo messo a segno in un bar di Sirtori; infine è stato nuovamente arrestato lo stesso malvivente bloccato nel maggio (e libero dopo un processo per direttissima) e ritrovato dai militari l’11 luglio, a bordo di un Audi rubata e in compagnia di un connazionale , ora inquisito.

    In queste settimane i carabinieri hanno fatto il punto della situazione, presentando il rapporto finale alla Procura della Repubblica che ha poi emesso l’ordinanza di custodia cautelare: le accuse nei confronti degli arrestati sono di furto pluriaggravato, resistenza e lesioni a Pubblico ufficiale, favoreggiamento personale, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione.

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    “Si tratta di soggetti molto pericolosi disposti a tutto – ha spiegato il ten. col. Riscaldati – non hanno esitato a reagire all’azione degli agenti, fuggendo in auto e addirittura speronando i nostri mezzi”.

    Pericolosi e preparati, vista l’accuratezza con cui preparavano ed eseguivano i furti, impiegandoci dai due ai tre minuti per prelevare il bottino e fuggire. “Prima di ogni furto compivano un sopralluogo nel locale pubblico prescelto, fingendo di consumare e controllando la situazione – ha rivelato il capitano Motta – La sera aspettavano ben distanti la chiusura del locale e verso le 3.00 entravano in azione. Poi svuotavano il contenuto delle macchinette e abbandonavano le vetture rubate, per attendere le prime luci dell’alba e mischiarsi nel traffico mattutino”.

    La lunga serie di episodi, che ha coinvolto la Brianza quanto l’Alto Lago, ha spinto il Comando Provinciale a lanciare un invito alla prudenza, rivolto soprattutto ai gestori di locali pubblici: “Nel caso si notino personaggi estranei tra la propria clientela – ha dichiarato Riscaldati – non esitate a contattare i Carabinieri”.

    GLI ARRESTATI: