Nuova Lecco-Bergamo: non c’è spazio per modifiche al tracciato

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Lecco-Bergamo Chiuso entrata cantiere

Incontro con il commissario a seguito dell’ordine del giorno del gruppo Calolzio BeneComune

“La possibilità di rifare il progetto c’è, ma significa azzerare quanto fatto fino ad oggi, finanziamenti compresi”

CALOLZIOCORTE – Il tracciato del 2° lotto della variante della Lecco-Bergamo (quello tra il rione lecchese di Chiuso e Calolzio) rimarrà praticamente uguale al progetto originario. A farlo sapere, nello scorso consiglio comunale, è stato lo stesso sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi dopo l’incontro avuto con il commissario straordinario convocato a seguito dell’ordine del giorno presentato dal gruppo di minoranza Calolzio BeneComune.

“Nel precedente consiglio comunale era stato presentato un ordine del giorno da parte della minoranza in cui si chiedeva di valutare la possibilità di modificare il progetto relativo alla variante alla Sp639, il consiglio aveva quindi dato mandato al sindaco di verificare questa possibilità con Anas – ha spiegato lo stesso sindaco -. L’Anas in realtà è un appaltatore che riceve il lavoro dal commissario straordinario perciò, giusto per evitare di perdere tempo, ho chiesto un incontro direttamente al commissario per chiarire questo e altri aspetti avanzati dalle persone direttamente interessate dai lavori, in particolare nella zona a sinistra di via Locatelli”.

All’incontro erano presenti anche il vice presidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli, il vice sindaco di Calolzio Aldo Valsecchi e l’assessore di Calolzio Dario Gandolfi: “In sostanza ci è stato risposto che il tracciato è in continuità con il progetto originario, quindi il loro mandato è di procedere con il lotto Chiuso-Calolzio per il quale in passato erano già iniziati i lavori e non hanno la possibilità di modificare il progetto – ha continuato il sindaco di Calolzio -. La possibilità di rifare il progetto c’è, nessuno lo vieta, ma questo significa azzerare tutto quello che è stato fatto fino ad oggi e ritornare al punto di partenza. Sarebbe anche necessario modificare tutti gli strumenti urbanistici dove è segnato il tracciato approvato dal Cipe, tracciato per il quale sono stati anche approvati progetti e finanziamenti. Se si decidesse di optare per un tracciato nuovo che passa più a monte e scende al Ponte Cantù (in frazione Sala di Calolzio, ndr) bisognerebbe cominciare da capo l’iter, compreso richiedere i finanziamenti. Probabilmente una scelta diversa poteva essere fatta qualche (molti) anni fa, non in questa fase, con un finanziamento già esistente di 150milioni e la possibilità di vedere integrati i soldi mancanti con la nuova legge di bilancio”.

Di fatto non ci sono margini di manovra. Entro la fine dell’anno probabilmente ci sarà una nuova conferenza dei servizi e, a quel punto, ci sarà lo studio di fattibilità definitivo con l’importo esatto per completare i lavori e l’individuazione degli edifici interessati da questa operazione: “E’ una questione che riguarda anche i sindaci di Lecco e Vercurago e non può essere una decisione del sindaco di Calolzio – ha concluso Ghezzi -. Noi siamo il comune con un po’ più disagi, ma la buona notizia è che ho riscontrato nella struttura del commissario una discreta sensibilità su quelli che saranno i disagi per le persone direttamente interessate dai lavori. Nelle prossime settimane infatti inizierò gli incontri con le persone che subiranno gli espropri definitivi. Questo incontro, infatti, è stato utile per avere anche chiarimenti rispetto alle criticità manifestate dei cittadini che vivono in quell’area”.

La consigliera Sonia Mazzoleni, capogruppo di Calolzio BeneComune, ha fatto sapere che ripresenterà lo stesso ordine del giorno anche nel prossimo consiglio comunale.