Tomasi: sì alla mobilità, i lavoratori tirano il fiato

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    LECCO – Rischiavano di finire direttamente in disoccupazione ed invece, seppur nella sventura, una piccola notizia positiva è arrivata anche per loro: il Ministero del Lavoro ha autorizzato la messa in mobilità per i 42 lavoratori del gruppo Tomasi di Lecco, in liquidazione già dallo scorso anno.

    Originariamente erano 180 dipendenti delle oltre 13 sedi dislocate in tutta la Lombardia, ma i lunghi periodi di cassa integrazione iniziati già nel 2009 e la chiusura delle filiali, con l’accentramento dei lavoratori nello stabilimento lecchese, ne aveva fatto scendere il numero a meno di cinquanta.

    Proprio il superamento di questa soglia ha fatto si che, nell’ottobre del 2011, l’Inps respingesse la richiesta di messa in mobilità avanzata da sindacati e Confcommercio Lecco.

    Subito si è mossa la stessa Confcommercio Lecco, insieme a Provincia e Arifl, inoltrando un interpello al Ministero del lavoro.

    “Le aziende del commercio per potere fare ricorso alla mobilità devono avere più di 50 dipendenti ma nel momento della richiesta la soglia era stata superata – ha spiegato Andrea Cattaneo, responsabile dell’Area sindacale di Confcommercio Lecco – Dopo il no dell’Inps, arrivato un anno fa, ci siamo attivati in tutte le sedi idonee. Grazie all’interessamento di Confcommercio nazionale siamo arrivati a presentare un interpello a cui è stata data risposta negli scorsi giorni”.

    Il Ministero del Lavoro – ha proseguito Cattaneo – ha riconosciuto che il requisito dimensionale è richiesto solo al momento della presentazione della richiesta di ammissione al relativo intervento straordinario di integrazione salariale. A questo punto Tomasi e i suoi lavoratori rientrano nella casistica per cui la richiesta di mobilità stessa è ammessa. Ci incontreremo a breve per definire i dettagli dell’accordo che va a dare una copertura e una indennità che altrimenti i lavoratori avrebbero perso a dicembre al termine della cassa in deroga”.

    Soddisfatto anche il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva:

    “L’associazione si è fatta portatrice di un’istanza tesa a trovare una soluzione “soft” della questione. Di concerto con il livello nazionale abbiamo presentato questo interpello e ottenuto risposte positive. Credo che Confcommercio abbia svolto il proprio compito mostrando attenzione per una vicenda dolorosa. Penso che sia un modo concreto di esercitare il proprio ruolo in favore del territorio”.