LECCO – Coldiretti: stop a ogni rapporto con la Regione Lombardia. E’ rottura fra il mondo agricolo e la nuova giunta che si è appena insediata al Pirellone.
“Sono mesi che attendiamo risposte sul problema dei nitrati e delle emissioni in atmosfera – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – ci hanno sempre detto che stavano lavorando, ma alla fine non se ne veniva mai fuori. Adesso basta, non possiamo continuare con questo vezzo della politica italiana che dice le cose invece di farle. Basta con le parole e lo diciamo chiaramente al nuovo assessore all’agricoltura che, guarda caso, viene proprio dalle strutture della Regione e quindi non può certo dire di non sapere nulla della questione o di non essersene mai occupato”.
Coldiretti Lombardia contesta che rispetto al problema sull’identificazione delle vera origine dell’inquinamento da nitrati, le strutture della Regione non si sono mai mosse veramente. “Ci sono evidentemente pressioni da parte di lobby che non vogliono far emergere che le presenze di nitrati nelle falde non sono colpa dell’agricoltura, ma di altri settori produttivi e degli insediamenti residenziali – spiega Prandini – Inoltre è inconcepibile che vengano conteggiate le emissioni di polveri delle aziende zootecniche senza considerare quanto inquinamento atmosferico venga abbattuto grazie all’assorbimento da parte delle piante di mais che in Lombardia si estendono per oltre 240 mila ettari. Fare chiudere le aziende zootecniche significherebbe togliere alla Lombardia questo importante polmone verde”.
E allora, conclude Prandini: “Non vogliamo essere usati come capri espiatori per coprire le magagne di qualcun altro. Da oggi interrompiamo ogni tipo di confronto con la Regione fino a quando non avremo delle risposte concrete su nitrati ed emissioni. Ognuno si assuma le proprie responsabilità”.