La Nostra Famiglia,
i lavoratori: “Non cederemo”

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LECCO – “Non cederemo un passo, la nostra deve essere una risposta forte e il 14 sarà solo l’inizio della mobilitazione”. E’ il segretario FP CGIL Lecco, Catello Tramparulo, ad incitare i lavoratori di una delle più importanti aziende di assistenza sanitaria del lecchese ad agire per tutelare i loro diritti.

I protagonisti, però, sono proprio loro: i 700 dipendenti del gruppo La Nostra Famiglia della provincia di Lecco che mercoledì presidieranno la sede principale dell’azienda, a Bosisio Parini, in concomitanza con lo sciopero generale indetto dalla Cgil.

Fabio Incerti, lavoratore della Nostra Famiglia della sede di Ponte Lambro e rappresentate sindacale della Cgil, spiega le motivazioni dell’iniziativa: “I problemi nascono dalla firma di un protocollo allegato al nostro contratto nazionale del lavoro, scaduto dal 2007, firmato da ARIS, l’associazione di categoria di cui fa parte anche la Nostra Famiglia. Questo contratto ha dei risvolti orribili e anacronistici: si parla di un aumento indiscriminato da 36 a 38 ore di lavoro senza un incremento contrattuale per i lavoratori, in un momento in cui tutte le nostre aziende hanno già difficoltà a mantenere i livelli occupazionali; la nostra preoccupazione è che i livelli occupazionali non possa essere mantenuti neppure nel breve periodo.

“Ci troviamo poi ad affrontare una riduzione salari che ha un incidenza molto forte per i neo assunti, con una decurtazione di 250 euro mensili circa che per fisioterapisti ed infermieri corrisponde ad un passaggio da 1350 euro netto di base a 1100 euro; ad un livello A o B di un operaio – rivela Incerti – si arriverebbe a prendere 850 euro netti per 38 ore settimanali”.
I lavoratori hanno quindi deciso di mobilitarsi e di illustrare la loro situazione, dapprima in assemblee che, come rivelato dal sindacato, hanno visto la partecipazione di oltre 300 persone, poi in una conferenza alla presenza del segretario generale di Funzione Pubblica Cgil Lecco, Marco Paleari.

“La Nostra Famiglia ad oggi non ha preso una posizione ufficiale – spiega ancora Fabio Incerti – ma in trattativa aziendale c’è stato ribadita l’intenzione di applicare tale accordo, firmato con Cisl e Uil. A nostro avviso tale politica contrattuale di questo tipo mira sfruttare il periodo di crisi anziché arginarlo in un emergenza che noi riconosciamo essere vera e reale. Non intendiamo fare una battaglia di retroguardia e siamo disposti a discutere con l’azienda di eventuali sacrifici che saremo chiamati a fare, ma non nei termini e nei modi in cui è stato posto, che rappresentano una perdita dei diritti per i lavoratori”.