La scultura lignea è stata svelata ieri sera a Palazzo Paure
In tantissimi all’evento
LECCO – Una sala conferenze di Palazzo delle Paure affollata ha fatto da cornice, ieri sera, allo svelamento della scultura lignea della Madonna adorante di Giovanni Antonio di Giordano. La statua, datata 1499, raffigura la Madonna in adorazione del Bambino; la scultura di Gesù Bambino, in origine adagiata sulle gambe della Madre, è stata trafugata nel secolo scorso. L’opera, finemente scolpita e raffinatissima nei modi espressivi, rappresenta una delle più alte testimonianze in Valnerina di scultura rinascimentale. Conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta a Castelluccio di Norcia, in uno dei punti più alti dell’Umbria, sulle pendici dei Monti Sibillini, nel cuore del Parco Nazionale, a seguito del terremoto del 2016 che distrusse l’intero paese, è sopravvissuta ed è parte del patrimonio artistico della Arcidiocesi di Spoleto-Norcia.
L’Associazione culturale e la Comunità pastorale Madonna del Rosario di Lecco – che ha organizzato e promosso la sesta edizione di Capolavoro per Lecco in collaborazione con il Comune di Lecco – ha voluto contribuire al suo restauro – che deve ancora completarsi – per averla protagonista dell’evento insieme con la Pala Tezi del Perugino. E proprio il confronto tra queste due madonne che, pur coeve, appaiono così diverse, è stata al centro della riflessione di ieri sera.
“Perugino, nella pala Tezi, esprime la bellezza ideale. – ha sottolineato Alessandro Delpriori, storico dell’arte e curatore di questa edizione di Capolavoro per Lecco – Giovanni Antonio di Giordano con la sua Madonna adorante è il contraltare di Perugino, con l’espressività viva di un volto dolce e malinconico, che si apre al Mistero, ma che pulsa di vita vera. È una mamma delle montagne, verrebbe da dire. Grazie a Capolavoro per Lecco questa statua sta tornando a vivere e questo grande artista, che nella sua formazione ha molto in comune con il Perugino, è stato studiato”.
“Questa Madonna adorante, che giunge senza le mani, una delle quali rifatta negli anni Ottanta del secolo scorso e l’altra rimossa attualmente per essere ricollocata nella sua posizione originale, esprime una bellezza consumata dalla devozione e dal dramma del terremoto. – ha affermato Mons. Bortolo Uberti, Prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione culturale Madonna del Rosario – Ma proprio per questo è accessibile a tutti. Nonostante il suo grembo vuoto e l’assenza delle sue mani, il suo sguardo ci rende presente il Bambino. È l’invito a tutti noi a riconoscere la speranza che abbiamo dentro di noi e che troppo spesso non vediamo e ad abbracciarla per condividerla con tutti”.
In apertura della serata – prima degli interventi di saluto di Umberto Colli, Direttore generale dell’Area Lomabrdia Nord di Crèdit Agricole, e di Ilaria Bonacina, presidente di Confartigianato Imprese Lecco e componenti della giunta della Camera di commercio di Como-Lecco – Simona Piazza, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Lecco, ha voluto una volta di più evidenziare come “Capolavoro per Lecco rappresenta l’evento di una intera comunità, chiamata ogni anno a riflettere su un tema centrale per la vita di ciascuno di noi e per tutta la città, quest’anno in particolare ad alzare lo sguardo e, insieme, a costruire una società rinnovata”. A testimonianza del successo di questo evento già gli oltre 1.500 visitatori che in sole due settimane sono stati registrati, tra cui moltissimi bambini grazie ai laboratori creativi a loro dedicati, e il coinvolgimento di un centinaio di studenti delle scuole superiori di Lecco attraverso un progetto di PTCO e cittadinanza attiva, che li vede protagonisti delle visite guidate e mediatori nel rapporto tra pubblico e opere.
Presentato ieri anche il video con la lettura teatrale di Sonia Bergamasco – attrice, regista, musicista, viso luminoso, voce espressiva, gesto elegante – di una raccolta di poesie di autori che spaziano da Rebora a Lagerkvist, da Cristina Campo a Paul Claudel, da Antonia Pozzi a Wisława Szymborska e a padre David Maria Turoldo, nelle cui parole si susseguono domande universali e grandi certezze, intime esortazioni e desideri condivisi. Un’ulteriore occasione di ascolto e riflessione che completa la proposta esperienziale di CAPOLAVORO PER LECCO 2024.
La mostra resterà aperta fino al 2 marzo prossimo con i seguenti orari: martedì dalle 10 alle 14; mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica dalle 10 – 18. Fino al 6 gennaio l’orario di chiusura sarà prolungato fino alle 19. Aperture straordinarie sono previste nelle giornate del 26 dicembre (ore 14 – 18), del 1° gennaio (ore 14 – 18) e del 6 gennaio (ore 10 – 18).
Da oggi è disponibile anche il ricco ed elegante catalogo della mostra (Euro 25), che contiene riflessioni e saggi di approfondimento sulle opere e gli autori.
Il progetto Capolavoro per Lecco è coordinato da un gruppo di lavoro di cui fanno parte, oltre al presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario Mons. Bortolo Uberti: Giorgio Cortella, Angela D’Arrigo, Susanna De Maron, Giancarlo Ferrario, Rosita Forcellini, Mario Galli, Giorgio Melesi, Laura Polo D’Ambrosio.