Un libro che racconta la storia di 55 trapiantati, tornati a vivere dopo il trapianto
L’iniziativa per augurare buon Natale a pochi giorni della prima donazione d’organo “samaritana” in Italia da dopo il Covid
OLGINATE – Il Gruppo Aido Olginate e Valgreghentino è pronto con una nuove iniziative in collaborazione con le amministrazioni due amministrazioni comunali. Proprio nelle sere scorso è stata consegnata al sindaco di Olginate Marco Passoni una copia di “Volti di Rinascita”, un libro che racconta la storia di 55 trapiantati, tornati a vivere dopo il trapianto. Una copia è stata regalata anche alla biblioteca chiedendo loro di organizzare una serata di presentazione del libro con la presenza degli autori e di un trapiantato, la cui storia è raccontata nel libro.
Una bella iniziativa per augurare buon Natale proprio a pochi giorni della prima donazione d’organo “samaritana” in Italia da dopo il Covid. Come hanno ricordato i vertici del gruppo, la notizia è stata diffusa dalla Regione del Veneto, relativa al trapianto “samaritano” riuscito tra Padova, Bologna e l’Aquila.
La presidente nazionale di Aido Flavia Petrin ha sottolineato: “E’ una di quelle buone notizie che fa piacere apprendere. Da oltre 50 anni, come Aido, promuoviamo la donazione post-mortem a fini di trapianto salvavita per persone che non hanno altra possibilità di cura. Ci fa tanto piacere sapere che qualcuno ha deciso di scegliere questo straordinario atto di solidarietà in vita e nei confronti della società. Oltre al risvolto molto concreto di aiutare chi attendeva il trapianto, è una spinta a diffondere quella cultura del dono che auspichiamo possa diventare sempre di più patrimonio della collettività. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il triplice trapianto”.
In una nota la Regione del Veneto ha ricordato che “una donazione d’organo “samaritana” avviene quando una persona perfettamente sana decide di donare un organo, in questo caso un rene, affidandolo alla Rete Nazionale Trapianti e permettendo così di salvare tre pazienti, a Padova, Bologna e L’Aquila. Il rene del samaritano è stato assegnato a un paziente in cura presso il Centro trapianti dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. Un familiare del ricevente aquilano (incompatibile con quest’ultimo) ha donato a sua volta un rene che è stato assegnato a un paziente del Centro trapianti di rene del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Anche in questo caso un familiare del trapiantato ha donato un rene che è stato destinato a un paziente iscritto nella lista d’attesa ordinaria presso il Centro trapianti di Padova. In questo modo la catena di donazioni si è chiusa con la realizzazione di tre trapianti, tutti perfettamente riusciti. Una catena resa possibile dallo straordinario sincronismo con il quale hanno lavorato ben 110 operatori sanitari coinvolti tra medici, infermieri, psicologi, biologi”.