Terre Alte difende gli agriturismi e critica Confcommercio

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LECCO – L’associazione lecchese Terre Alte alza la voce per difendere gli agriturismi lecchesi dopo le forti dichiarazioni di Confcommercio Lecco attravererso le quali lamentava una sleale concorrenza  ai danni dei ristoratori (vedi articolo).

“In recenti notizie apparse sulla stampa – spiega la presidente dell’associazione Maria Ida Anghileri – Confcommercio Lecco denuncia presunte scorrettezze operate dagli agriturismi, che impiegherebbero nel servizio di ristorazione prodotti acquistati al supermercato. Periodicamente l’associazione dei commercianti si trova ad alimentare questa polemica che prende di mira in modo indistinto un’intera categoria di operatori economici e, francamente, non ne comprendiamo la ragione”.

La presidente fa sapere che “gli agriturismi, al pari dei ristoratori, compresi quelli aderenti a Confcommercio, sono operatori economici che fino a prova contraria si uniformano alle leggi dello stato e alle disposizioni delle pubbliche autorità, in materia di igiene e sanità, fisco e norme settoriali. In particolare, le norme vigenti in Lombardia prevedono che i prodotti alimentari utilizzati dagli agriturismi, per una quota non inferiore al 70% deve provenire per almeno il 30% dall’azienda ed eventualmente per il restante 40% da prodotti acquistati da altre aziende agricole o da artigiani alimentari della stessa provincia o province limitrofe, che utilizzano materie prime di origine locale. Solo il 30% dei prodotti impiegati in un agriturismo può essere acquistato sul libero mercato”.

Sempre la presidente ricorda anche ai ristoratori iscritti a Confcommercio, che “vi sono numerosi organi preposti ai vari tipi di controlli e fra questi anche la Provincia, che periodicamente verifica le aziende agrituristiche – per poi specificare –  Anche per quanto riguarda i mercati degli agricoltori, le norme consentono agli imprenditori agricoli di integrare la propria produzione con determinati prodotti extraziendali, al fine di valorizzare i prodotti agricoli propri.”

La presidente Anghileri non usa mezzi termini: “Riteniamo che campagne denigratorie condotte in modo indiscriminato non rendano onore all’Associazione dei Commercianti, al cui interno sicuramente vi possono essere propri aderenti che operano violando le regole, come in ogni gruppo e categoria – poi conclude – Siamo solidali, in questo particolare momento di generale difficoltà, con chiunque abbia problemi a fare quadrare i conti, a partire dai lavoratori, passando per le famiglie e finendo con le imprese. Queste, purtroppo, non mancano né fra i ristoratori, né fra gli agriturismi e riteniamo che polemiche come quella che denunciamo non saranno certamente d’aiuto a nessuno”.