Confartigianato, speranze per il 2013: ‘Ce la metteremo tutta’

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LECCO – “Ahimè anche quest’anno non ci sono buone notizie per il bilancio di fine anno. Ci auguriamo che il 2013 ci riservi qualcosa di meglio. Da parte nostra ce la metteremo tutta”. Così ha esordito il presidente di Confartigianato Lecco Daniele Riva al tradizionale appuntamento di fine anno in occasione del quale si sono seduti al tavolo dei relatori anche il direttore Paolo Galbiati, la neo-presidente del Gruppo Donne Impresa Elena Ghezzi e il tesoriere e responsabile delle nove delegazioni dell’Associazione Davide Riva.

Snocciolando i numeri del 2012 nessuna meraviglia nello scoprire che sono calati gli ordini del -7,6% e il fatturato del -4,2%, “non parliamo poi dell’utile – ha proseguito il presidente – perchè per alcune aziende si è così sottilizzato che è prossimo allo zero e per altre, purtroppo, ha un segno negativo”.

Le note dolenti sono dovute da diversi fattori, uno di questi sono i forti competitor che sono sul mercato e che “strozzano le nostre aziende imponendo termini di pagamento sempre più dilazionati, così come le commesse – ha spiegato Riva – L’unico dato quasi positivo arriva dall’occupazione che fa registrare un -0,3% dimostrando ancora una volta come la vera forza delle nostre realtà imprenditoriali siano i lavoratori”. E molte aziende, sfruttando il periodo poco roseo, hanno deciso di investire proprio su di loro, nella loro formazione, grazie anche all’utilizzo dei voucher erogati dalla Regione.

E a proposito di investimenti, il presidente ha ricordato come la stessa Confartigianato ha deciso di investire in questo senso andando a realizzare quattro nuove aule multimediali che verranno inaugurate a breve e che accoglieranno corsi e formazione.

Tornando invece al bilancio 2012 e ai numeri che lo hanno caratterizzato, emerge che il 29% degli imprenditori associati in Italia a Confartigianato non ha effettuato nuovi investimenti, il 16% ha rinunciato ad assumere personale e il 15% ha dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali. “La richiesta della cassa integrazione è lievitata in modo importante, praticamente del 50% rispetto allo scorso anno – ha puntualizzato Riva – senza dimenticare che il 58%, ovvero 615mila aziende, chiede credito e dilazione dei pagamenti, segno evidente della mancanza di liquidità che costringerà 40mila imprenditori a non pagherà le imposte”. Altra nota dolente riguarda l’adempimento degli aspetti burocratici che anche quest’anno sono aumentati: “Pressione fiscale e burocrazia hanno peggiorato la situazione”, conferma Riva.

Da questo quadro emerge una situazione “paradossale” come l’ha definita lo stesso presidente perchè: “Confartigianato può trarne vantaggio in quanto i nostri associati si rivolgono all’associazione in maniera più continua. Si può dire che siamo passati da una situazione in cui erogavamo un servizio tecnico alle imprese a una in cui offriamo un servizio di ascolto volto a individuare soluzioni a singole esigenze imprenditoriali”.

Per questo la delocalizzazione e la presenza sul territorio è diventata fondamentale, così come il consolidamento dei servizi erogati, dando particolare attenzione all’internazionalizzaiozne, alla commercializzazione e all’approccio verso le fiere.

“Altro aspetto importante è l’affiancamento alle start-up per le quali è stato potenziato l’ufficio preposto – ha spiegato il presidente – Qualche artigiano che vuole mettersi in proprio c’è e visto che l’ingresso nel mondo dell’impresa è sempre una fase delicata ci siamo premurati di offrire un supporto migliore agli aspiranti imprenditori”. Ma se il numero degli associati è pressochè invariato in questo 2012 con i nuovi tesseramenti che oscillano tra i 250 e 280, vi è invece una marcata flessione dei giovani imprenditori. Fino a pochi anni fa il 50% de nuovi tesserati erano giovani under 35 anni, quest’anno la percentuale è scesa di parecchi e su 250 nuovi associati solo 80 erano giovani”.

Dai giovani alle donne e a tracciare il bilancio in rosa, di questo 2012, è toccato alla neo presidente Ghezzi, che ha messo l’accento sul problema lavoro-famiglia e sull’importanza di “dare vita a una politica di welfare snella ed efficacie”. La presidente ha sottolineato come le donne hanno comunque altre necessità e altre problematiche rispetto agli uomini, perchè divise nel doppio lavoro: impresa-famiglia.

La presidente ha quindi concluso: “Avremo un occhio di riguardo verso tutte quelle imprenditrici che vorranno mettersi in gioco, affinchè il ruolo delle donne non sia solo una ricchezza per le imprese ma anche per le famiglie”.

Infine, ma non da ultimo, Davide Riva ha sottolineato come sia stato importante per Confartigianato “ripartire dalla base, per ricalibrare il rapporto tra gli associati e capire in che direzione si deve muovere tutta la struttura. Questo è stato ed è necessario, perchè molti associati non si riconoscevano più nell’associazione; quindi abbiamo deciso di andare noi dagli associati, rimettendoci in gioco tutti quanti per ricreare quel collegamento fondamentale per la crescita di ciascuno”.

E una prima risposa è giunta dalla massiccia partecipazione alle diverse serate organizzate sul territorio in occasione delle quali sono stati affrontati diversi temi, dal fisco, all’accesso al credito. “Questa delocalizzazione ci ha permesso di avere un filo diretto con le aziende, fondamentale in questo momento di crisi”.