Lo Spi striglia l’Inps: le lettere agli invalidi, un “accanimento”

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LECCO – Lettere inviate in periodo festivo e obbligo di consegna delle documentazione entro 15 giorni: davvero troppo, avranno pensato al sindacato dei Pensionati della Cgil Lecco (SPI) che ha deciso di esprimere “il proprio rispetto alle modalità con cui l’Inps sta provvedendo a richiedere, a molte persone riconosciute in stato di handicap ai sensi della Ln. 104/1992, la documentazione sanitaria attestante il proprio stato invalidante”.

Al centro delle proteste dell’associazione di categoria è la richiesta del modello Red, documento necessario all’Inps per la verifica dei dati reddituali che danno diritto all’integrazione della prestazione previdenziale e che, in caso di mancato, produrrebbe la sospensione della pensione.

“Si tratta, ovviamente, di una richiesta legittima dal punto di vista normativo – spiegano dal sindacato – collegata con ogni probabilità alla necessità di continuare l’opera di controllo rispetto all’erogazione di benefici economici ai soggetti con riconoscimento di invalidità. Quello che come denunciamo sono le modalità della richiesta A persone già gravate dalla sfortuna di una patologia invalidante si procura in questo modo una stato di ulteriore agitazione, perché per la maggior parte di loro è davvero difficile riuscire a recuperare documentazione risalente magari a 10 – 15 anni prima e in così poco tempo”.

Lo Spi Lecco, guidato dal segretario Sergio Pomari, denuncia un inoltro indiscriminato delle lettere da parte dell’Istituto di previdenza, senza un filtro preventivo; un “accanimento burocratico”, come definito dal sindacato, che va in direzione opposta rispetto ad un percorso di semplificazioni e di maggior vicinanza delle istituzioni al cittadino.

“Nel nostro territorio l’Asl (fino al 2010 incaricata, attraverso le sue commissioni, delle procedure legate ai riconoscimenti di invalidità) è già in possesso della documentazione medica delle persone, e ha già definito, caso per caso, i tempi di effettuazione dei controlli per le patologie non irreversibili; ci chiediamo perché l’Inps non cominci a richiedere all’Asl la documentazione medica e semmai solo successivamente, valutandone la sensatezza, chieda al cittadino eventuali integrazioni”.