LECCO – I Lecchesi non fanno in tempo a vedersi togliere una piccola tassa, quella sui Passi Carrai, che moltissimi tra l’altro non avevano neppure, ne tassa ne passo carraio, che subito ne sbuca un’altra, questa volta ben più fastidiosa. Questa tocca tutti. E’ infatti la Tassa sulla “rüéra” (la spazzatura) la così detta Tarsu.
Ovviamente non una nuova tassa ma un aumento. Un deciso aumento. Oltre il 6% ( 6,04%) per le abitazioni, i box privati, residence, centri ricreativi e oratori. Passando dai1,82€ al 1,93€ al mq.
E’ quanto di può leggere dopo l’approvazione nell’ultima seduta di Giunta della delibera Nr 73 del 03052012. (In allegato la delibera con tutti gli aumenti).
La Tassa, per l’anno 2012, essendo i pagamenti previsti, come ricorda la stessa Delibera in 3 rate presumibilmente nei mesi di luglio settembre e novembre è per giunta retrodatata. Tale aumento porterà nelle casse del Comune la bella cifra di 6.750.000 euro, così da coprire per quasi il 95% (94,44%) i costi del servizio appaltati di raccolta e smistamento rifiuti.
Un aumento, consistente che è stato deliberato dalla Giunta di Virginio Brivio per far fronte a scelte di modifica del servizio proposte dall’assessore all’Ambiente Vittorio Campione. Su tutte la raccolta porta a porta del vetro. Infatti ad oggi la copertura del servizio, con gli ultimi dati 2011, era sotto il 90%. L’aumento per il 2012 è quindi in media del 5,63%.
La “rüéra” è un bel fardello per le famiglie lecchesi e questo aumento non sarà ben visto da chi si appresta già a dover sborsare in queste settimane e nei prossimi mesi l’IMu e l’Irpef.
E’ anche per questo forse che il Sindaco Brivio ha dato massimo risalto alla cancellazione della Tassa sui Passi Carrai ma ha tenuto nascosto, fino ad ora, di questo aumento della TARSU 2012.
Alcune strade, che non sembrano essere state scandagliate dalla Giunta, portavano alla proposta di ridurre i costi del servizio appaltato. Quello, per esempio di eliminare un giro della raccolta settimanale del rifiuto umido adeguandosi a tutti gli altri Comuni. Infatti, in Italia e pure nel nostro territorio i giri del ritiro dell’umido sono solo 2. Lecco, inspiegabilmente 3. Con relativo aggravio dei costi.
Forse, è il caso di pensare, che copiare esperienze più avanzate di altre Amministrazioni, come il Comune di Capannori (Lucca) o il Consorzio di Priula (Treviso) per fare degli esempi, era opportuno e consigliabile prima di mettere nuovamente le mani in tasca ai sempre più indifesi cittadini. Azioni educative e incentivanti di politiche ambientali e di gestione dei rifiuti, si pensi a politiche di riduzione degli imballaggi, di incentivo della differenziata nonché della riduzione della produzione dei rifiuti, dell’efficienza del ritiro e della modalità di calcolo. Anche dotandosi, per la fatturazione, di un contatore standardizzato che misuri il consumo. Meno secco non riciclabile si produce, meno si paga.
Ci si chiede, inoltre, a questo punto, perché, in tempo di vacche magre, si vuole incrementare il costo di quel servizio (e la tassa) con la raccolta del vetro porta a porta di cui nessuno sente l’urgenza così come strutturata?
Se abbiamo capito bene, Roma le tasse le aumenta, ma Lecco fa, con questo nuovo salasso della Giunta Brivio, la sua parte. Molto, sembra, perché si rifiuta – è proprio il caso di dirlo – di trarre consiglio dalle esperienze più avanzate di altre Amministrazioni virtuose.