Apocalisse chiude la rassegna Teatro d’Attore con un Dighero superbo

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LECCO – Con lo spettacolo “Apocalisse” del regista Giorgio Gallione che ha visto in scena l’attore Ugo Dighero, volto noto al pubblico del piccolo schermo nella serie “Un medico in famiglia” e per la collaborazione con la Gialappa’s Band, si è conclusa la rassegna Teatro d’Attore promossa al Teatro della Società dal comune di Lecco.

 

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“Apocalisse” porta in scena due racconto di Niccolò Ammaniti, scritti in tempi molto diversi: “Lo zoologo” (tratto da “Fango”) e “Sei il mio tesoro” (pubblicato nel volume “Crimini”) e, con un linguaggio talvolta forte e senza freni, trovano vita e forma vicende paradossali dove il delirio comico e l’immaginario sfrenato convivono ed esplodono.

Sul palco insieme ad un eccezionale Dighero una scenografia povera, che rappresenta una sorta di casa rifugio dove un uomo colpito da un morbo misterioso contratto con l’avvicinarsi di una sorta di Apocalisse globale, con le ultime forze scrive e racconta storie simbolo di questo progressivo disfacimento dell’umanità e del mondo.

 

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Prendono vita così lo zombie Andrea, tornato in vita grazie ad uno stregone africano che precedentemente aveva tentato di salvare da un’aggressione nella quale lui stesso era rimasto vittima e ossessionato dall’esame di zoologia. Una vicenda grottesca che perterà paradossalmente Andrea non solo a superare l’esame ma addirittura arrivando ad avere una cattedra all’università. Poi c’è la storia di Paolo Bocchi chirurgo plastico pazzo e cocainomane che cerca di rientrare in possesso di un chilo di polvere bianca nascosta, durante un’operazione chirurgica, nel seno di una suobrette. Da qui si dipana una storia surreale dove compaiono poliziotti antidroga dal grilletto facile, ultras demenziali e violenti, cabarettisti cialtroni personaggio assurdi da un lato ma ad un’analisi più attenta non molto lontani dalla nostra quotidianità.

Un Dighero superbo, che, giocando molto sulla fisicità, ha portato in scena la follia del nostro mondo ormai alla deriva dove certezze e logicità non esistono più. Uno spettacolo coinvolgente che non ha mancato di strappare risa e applausi al pubblico lecchese del Teatro della Società.