Aquarius, migranti e soccorsi in mare, a Calolzio il racconto di due testimoni

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Riccardo Gatti

CALOLZIOCORTE – “Rifiutandosi di indicare alcuna destinazione alla barca Aquarius, il governo italiano ha messo a repentaglio la vita di centinaia di persone nel Mediterraneo (tra migranti ed equipaggio) e si è reso completamente inadempiente verso precisi obblighi indicati dal diritto internazionale ed interno. Come ha chiarito l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, infatti, ‘il diniego di accesso ai porti italiani a imbarcazioni che abbiano effettuato il soccorso in mare comporta la violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo’ ”.

Così Qui Lecco Libera, Circolo Spazio Condiviso, Comunità il Gabbiano e l’associazione Altra via introducono la serata che hanno organizzato giovedì 14 giugno, alle 21, presso il Circolo Spazio Condiviso di Calolziocorte (Lecco) in piazza Regazzoni.

“La campagna diffamatoria contro le Ong si basa su notizie false diffuse in questi anni. Tra il 2014 e il 2017 sono state salvate nel Mediterraneo 611.414 persone. 114.910 salvate da Ong (coordinate dalla Guardia costiera), 309.490 da Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Marina Militare italiane (elaborazione di Altreconomia). Seguendo il discorso del governo in carica, dovremmo chiudere i porti anche a loro. In realtà, le Ong sono occhi che si vogliono bendare”.

“Per far chiarezza e rispondere a ogni dubbio interverranno due testimoni dei soccorsi in mare. Si tratta di Giovanna Scaccabarozzi, medico, che ha lavorato su diverse imbarcazioni nel Mediterraneo, e Riccardo Gatti della Ong ProActiva Open Arms. Il loro contributo è un prezioso appiglio nella palude di questi giorni. Per restare umani e smontare le fake news”.