Ballabio. Consigli anti truffa, il sindaco: “Non esitate a chiamare il 112”

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Sara Gattinoni, Di Meo, Alessandra Consonni e Zanella

BALLABIO – “Non esitate a chiamare i Carabinieri per ogni timore di raggiro o per qualsiasi altra situazione molesta o sospetta, specialmente di notte, quando la sicurezza del paese è affidata interamente ai militari dell’Arma”.

La raccomandazione arriva dal sindaco Alessandra Consonni, facendo seguito all’incontro svoltosi nei giorni scorsi presso il Centro anziani del Comune, alla presenza dello stesso sindaco e dell’assessore alle Politiche sociali, Sara Gattinoni. “Colgo l’occasione per ringraziare il capitano Zanella e il maresciallo Di Meo per la disponibilità, l’attenzione e l’impegno profuso anche sul nostro territorio comunale, che ha permesso di ottenere a Ballabio l’attuale situazione di tranquillità e sicurezza”.

Sara Gattinoni, il maresciallo Angelo Di Meo, Alessandra Consonni e il capitano Alessio Zanella

 

In questa occasione il capitano Alessio Zanella, comandante provinciale di Lecco e il maresciallo Angelo Di Meo, comandante della stazione Carabinieri del capoluogo, hanno svelato alcuni trucchi impiegati dai malviventi per carpire la buona fede, e i beni, delle loro vittime. I militari hanno ricordato che gli anziani sono le vittime preferite dei truffatori, che possono colpire ovunque, anche nella tranquilla Ballabio. La prudenza nei confronti degli sconosciuti, dunque, deve essere massima, anche perché, ha sottolineato il capitano Zanella, i truffatori sono molto abili nel rompere il ghiaccio. “Basti pensare – ha detto il comandante provinciale –
alla tecnica dell’abbraccio, impiegata con successo sul lungolago, con signorine di bell’aspetto che improvvisano un contatto fisico, un bacio, un abbraccio appunto, per sorprendere gli uomini e, in un attimo, sfilare l’orologio al malcapitato”.

Tra gli altri espedienti, quello della telefonata da parte di finti Carabinieri che chiedono soldi come cauzione per rimettere in libertà un figlio o un nipote, responsabile di un incidente stradale mai avvenuto: “Ricevuta la richiesta per telefono – ha spiegato il capitano – la vittima cerca conferma telefonando a sua volta ai Carabinieri. Ma il truffatore non ha riattaccato e resta in linea, risponde sempre lui e conferma che il familiare ha avuto l’incidente. Da lì a due minuti il complice si presenta a incassare. Ricordatevi che i carabinieri non chiedono soldi, se un Carabiniere chiede soldi non è un Carabiniere”.

Come regola generale, dunque, mai dare del denaro o dei valori a chicchessia perché la fantasia dei truffatori non conosce limiti: finti tecnici o finti Carabinieri, gente ben vestita che si spacciano per avvocati, finti decreti di perquisizioni: mai fidarsi e al minimo dubbio chiamare sempre il 112.