LECCO – Non a caso li chiamano ‘inseparabili’ e Pippo, dal suo padrone, non si allontana mai: lo segue nel fare compere al supermercato, nei viaggi in auto, nella passeggiata in centro e nelle altre faccende quotidiane; lo accompagna con un allegro cinguettio tra gli scaffali dell’Iperal dove spesso capita di notarli, strappando curiosità e sorrisi agli altri clienti.
E’ da circa un anno e mezzo che questo pappagallino, della specie Agapornis (Lovebird in inglese), riempie della sua affettuosa compagnia le giornate di Giuseppe Colavita, pensionato di Bonacina.
“E’ con me da quando aveva meno di un mese e nemmeno una piuma – ci racconta Giuseppe, di origini molisane e lecchese d’adozione – Nemmeno Pippo è di Lecco, arriva da Bergamo. Lo aveva un privato insieme ad un altro suo fratellino e li dava in adozione, ho deciso prenderlo e di accudirlo personalmente. Avevo già avuto esperienza con altri volatili, con dei piccoli di merlo che erano caduti dal nido, li avevo svezzati e poi liberati quando hanno imparato a volare. Con Pippo è stato più facile, fortunatamente dopo poco ha iniziato a mangiare in autonomia e non ho più dovuto imboccarlo”.
E così’, tra una pappa e l’altra, il pappagallino si è legato sempre più al suo ‘compagno’ umano. “Ero single, prima, mai avuto una moglie, ora sono sposato con Pippo” scherza Beppe parlandoci della sua quotidianità con il suo amico volatile: “Al mattino quando si sveglia è scorbutico, per un’oretta non lo senti proprio, poi mi sale addosso, non avendo io capelli non riusciva a starmi in testa, allora ho iniziato ad indossare il cappello così resta ben aggrappato anche quando siamo in giro. Gli piace molto quando ci spostiamo in auto, adora la radio e lo senti zufolare imitando la musica e le canzoni che sente”.
Inseparabile da Giuseppe ma amico di tutti: “Non ha paura delle persone, basta mettergli vicino un dito e lui ci sale sopra, va d’accordo con chiunque. Nelle poche occasioni che non lo posso portare con me, se ne occupano i miei vicini, i suoi babysitter, lo tengono in casa e fa compagnia anche a loro. Non passa mai inosservato, al mercato per esempio o quelle volte che è capitato di andare all’ospedale, tutto si ferma quando arriva Pippo. Non mi dispiacerebbe se potessi fare volontariato con lui proprio in ospedale, a portare un sorriso dove c’è bisogno”.