Butta va in pensione dopo 32 anni di servizio in Comune

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LECCO – Questa sera alle 17 circa, chiuderà la porta del suo ufficio come ha sempre fatto da 32 anni a questa parte, ma lunedì mattina, Gianpietro Butta, classe 1951, potrà dimenticarsi della sveglia. Già, perché da sabato comincerà a godersi la meritata pensione.

Nato a Lecco, nel rione di Pescarenico, sposato con Marilena e padre di due figli, Paolo e Nicola, Butta dopo aver lavorato per circa sei anni nel privato, ha messo piede nel Comune di Lecco quando correva l’anno 1979, periodo in cui alla guida della città non vi era il sindaco bensì il Commissario Prefettizio.

Persona riservata dal carattere pacato e tranquillo, alla classica domanda: da domani che farà? Risponde: “Mi dedicherò ai miei hobby, alla pesca (è consigliere della Fips e presidente della Società Pescatori di Lecco, ndr) e alla montagna; insomma a quelle passioni che molti hanno e alle quali si dedicano una volta che hanno raggiunto la pensione”.

Voltare pagina e buttarsi alle spalle 32 anni di lavoro in Comune non la spaventa? “Perchè dovrebbe? E’ vero, spezzerò la quotidianità, non dovrò più presentarmi in ufficio alle 8, ma credo che a questo si ci si possa abituare…”.

Volgendo lo sguardo al passato, Butta ricorda: “Sono entrato in Comune nel 1979 nell’Ufficio Tecnico in qualità di assistente ai lavori, poi con gli anni ho vinto alcuni concorsi fino ad arrivare a ricoprire l’attuale ruolo di istruttore tecnico dell’Ufficio Lavori Pubblici. Sono passati tanti anni, ma di grossi cambiamenti non ce ne sono stati. Se si rompe il riscaldamento di un edificio pubblico, oggi come ieri bisogna sistemarlo e non è che la pratica sia cambiata molto. Certo, con l’avvento dell’informatizzazione alcuni aspetti del lavoro si sono velocizzati, altri sono migliorati sempre grazie alla tecnologia, l’organizzazione anche è migliorata, ma grandi cambiamenti, ripeto, non ce ne sono stati”.

Guardando alla città più in generale, Butta non ha dubbi: “Anche se non è stata un’opera comunale, il più grosso cambiamento Lecco l’ha avuto con l’apertura dell’attraversamento, ma anche le chiusure delle grandi fabbriche del ferro a mio avviso hanno cambiato volto alla città”.

E mentre il conto alla rovescia prosegue inesorabile, giovedì i colleghi d’ufficio lo hanno voluto salutare con una piccola festicciola e il più classico dei brindisi. Insomma dopo 32 anni di onorato lavoro si può dire che il signor Gianpietro questa sera chiude la porta del suo ufficio e “butta” la chiave, per sempre!