LECCO – “Siamo impegnati a trovare un luogo sicuro e autorizzato che consenta agli ospiti del nostro canile di ricevere il miglior servizio possibile per il tempo necessario a trovare successivamente una situazione idonea e definitiva”.
E’ il portavoce di Appello per Lecco, Corrado Valsecchi, ad annunciare l’impegno dell’associazione per la ricerca di una nuova area per il rifugio per cani. La dichiarazione giunge dopo un incontro di maggioranza in Comune, lunedì sera, e Appello per Lecco spiega di aver accettato la proposta avanzata dall’assessore Armando Volonté.

“Ciò che non è accettabile é chiedere oggi al Sindaco Brivio di caricarsi di una ulteriore responsabilità, con implicazioni penali, nel sottoscrivere un atto di proroga di una struttura ritenuta inadeguata dall’autorità sanitaria – spiega Valsecchi – In particolare in un momento delicato, dal punto di vista politico, giudiziario e personale, per Lui, come questo. Ci auguriamo che ci sia un po’ di comprensione, non stiamo buttando i cani in mezzo a una strada, ma stiamo identificando il percorso più fattibile per dare soluzione ad un problema che non può essere imputato alla sola Amministrazione Comunale”.
La soluzione potrebbe trovarsi fuori città, a Bosio Parini: un’area di 3 mila metri quadri in una zona adiacente alla Statale 36, che un imprenditore avrebbe dato in usufrutto gratuito per diversi anni per creare un canile temporaneo in attesa della soluzione definitiva.
“ Questa possibilità é ancora in auge se si volesse percorrerla, tuttavia, nel caso si perseguisse, come unica possibilità, la creazione del parco canile nella città di Lecco è evidente che anche questo sforzo dell’associazione e dell’imprenditore disponibile sarebbe vanificato – sottolinea Valsecchi – Purtroppo la nostra ricerca di una disponibilità privata in città per la messa a disposizione di un terreno ha dato esito negativo. Comprendiamo l’amarezza dei volontari, ma riteniamo che essi potranno continuare ad assistere i loro amici trovando eventualmente anche un accordo con il Comune di Lecco che possa abbattere i costi dei loro trasferimenti presso il Canile individuato”.
“Non crediamo che pochi chilometri di strada – conclude il portavoce di Appello per Lecco – possano impedire ai volontari che hanno passione, dedizione e amore per gli animali di continuare nella loro encomiabile opera di assistenza. Inoltre, consentitemi, un appunto personale : ritengo assurdo ricevere centinaia di mail sulla mia posta personale e anche su quella del lavoro. I diritti dei cani sono insindacabili, ma anche quelli delle persone che lavorano vanno garantiti. Le associazioni di volontariato avrebbero fatto bene a chiedere l’autorizzazione ai diretti interessati prima di far inviare centinaia di mail da estranei su caselle di posta non autorizzate..”

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