LECCO – Dopo oltre un secolo di proibizionismo, ci si continua ad interrogare sull’efficacia della lotta alle sostanze stupefacenti: solo lo scorso anno, la Commissione globale per la politica sulla droga (di cui fanno parte premi Nobel e politici, tra cui ben tre ex presidenti dell’America Latina e l’ex segretario dell’Onu Kofi Annan) ha decretato il fallimento delle politiche repressive, chiedendo ai Governi di depenalizzare l’uso e il possesso personale delle droghe, a partire dalla cannabis.
In Italia, il Partito Radicale si è da sempre battuto per la legalizzazione delle droghe leggere anche con eclatanti gesti dimostrativi, come quando nel 1997 il leader del movimento, Marco Pannella, ha concluso un comizio distribuendo bustine di hashish al pubblico; regioni come la Toscana e la Puglia hanno invece recentemente aperto la strada alla marijuana terapeutica, dotando le proprie Asl della sostanza ad uso di malati terminali.
Tali evoluzioni nascono da due obiezioni principali: “La scelta di punire anziché curare il tossicodipendente ha consegnato nelle mani della criminalità organizzata uno dei commerci più lucrosi fonte di omicidi e grande finanziamento criminale, e la vita di chi ne fa uso è di fatto in balia di personaggi senza scrupoli – inoltre – La demonizzazione di alcune sostanze ha impedito finora la possibilità di cura o di sostegno palliativo del dolore per una vasta platea di ammalati affetti da patologie neuro-degenerative, cura e/o sostegno con ridotti effetti collaterali rispetto ad altre terapie farmacologiche”. Questo è quanto riferiscono dall’associazione “Cellula Coscioni Lecco – Per la libertà di ricerca scientifica”, che insieme a Qui Lecco Libera ha promosso un incontro sul tema della cannabis ad uso terapeutico.
“Perché l’antiprobizionismo è logico (e morale)” è il titolo del testo scritto dal prof. Persio Tincani, docente di filosofia del diritto presso la facoltà di Giurisprudenza di Bergamo, che da il nome all’omonimo appuntamento, previsto per venerdì 5 ottobre alle 20.15, presso il Centro Sociale di Germanedo.
Insieme all’autore del libro, verrà presentata la testimonianza del tesoriere dei Radicali Italiani, Michele De Lucia e quella di due protagonisti della battaglia per la libertà di cura, Lucia Spiri e Andrea Trisciuoglio; interverrà anche un rappresentante di AntigoneLombardia, l’associazione a difesa dei diritti dei detenuti.
“Tossicodipendenti incarcerati e malamente sostenuti su un percorso che dovrebbe essere di riabilitazione e abbandono della dipendenza, finanziamento della criminalità organizzata, negazione dei principi attivi importanti per la cura sia palliativa che riduttiva di molte ed importanti malattie neurodegenerative (SLA, Alzheimer per dirne qualcuna) – scrive ancora l’associazione – sono tra i più pesanti risultati di una scelta ideologica e poco pratica di lotta alla droga”.