Cgil Lecco in piazza: “No all’austerità, puntare alla crescita”

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LECCO – Lavoratori in piazza anche a Lecco, nella mattinata di mercoledì, in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil con manifestazioni che si sono tenute in ottantasette città italiane per la “Giornata Europea di azione e solidarietà”, organizzata anche in altri 23 Paesi del Vecchio continente.

Una protesta che valica quindi i confini nazionali per denunciare il clima di austerità che sta mettendo a dura prova i cittadini italiani e di numerosi stati europei, come sottolineato dal segretario generale di Cgil Lecco, Wolfango Pirelli:

“Per la prima volta in questi anni di crisi, siamo di fronte ad uno sciopero europeo e il nascere di manifestazioni  in ben 23 Paesi la dice lunga sul fatto che le scelte del Governo tecnico in realtà arrivino da molto più in alto, da Stati più forti e in primis dalla Germania; con queste decisioni  si fanno pagare a Paesi come il nostro prezzi elevatissimi in termini di crescita e valore dei salari. Solo vere politiche di crescita possono consentire di uscire dal momento di crisi”.

Pirelli ha poi sottolineato dinamiche che coinvolgono anche l’industria lecchese : “A livello locale, le nostre imprese esportano molto verso la Germania  ma, se in Europa persevererà una politica come quella imposta dal governo tedesco, a pagare il conto saranno anche le nostre aziende”.

Il presidio in Piazza Garibaldi ha raggruppato lavoratori di ogni comparto economico, dai metalmeccanici al pubblico impiego, dando voce ai rappresentanti di aziende come la Riello di Lecco e la Leuci, concretamente a rischio di chiusura.

Allo sciopero hanno aderito anche i lavoratori dell’Inps di Lecco che da qualche settimana hanno indetto lo stato di agitazione : “Riduzione organico, blocco del rinnovo contrattuale e  soprattutto il taglio sull’incentivo alla produttività  che è il 30% della retribuzione; a partire dalla legge Brunetta, arrivando all’attuale legge di stabilità, i dipendenti pubblici sono stati individuati come capro espiatorio del dissesto economico e morale del paese  – ha spiegato Elisabetta Pratesi, dipendente Inps e rappresentante sindacale Cgil – Provvedimenti che direttamente colpiscono noi,  indirettamente la collettività e lo stato sociale, insieme a quegli adempimenti fondamentali in un momento di crisi e che potremo non essere più in grado di garantire”.

La difficile situazione economica non risparmia i pensionati, come ha rivelato il segretario generale di SPI Cgil Lecco, Sergio Pomari: “La crisi ricade su quelle persone che già fanno più fatica ad arrivare alla fine del mese.  E’ venuto quindi il momento di chiedere a  chi ha di più di intervenire per dare respiro a questa fascia di lavoratori e pensionati. E’ un peccato – ha concluso Pomari – che si sia persa un’occasione di partecipare unitariamente con le altre associazioni di categoria  a questa giornata, anche perché le scelte che il sindacato europeo CES ha deciso di promuovere sono condivise anche da Cisl e Uil”.

 

 

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