
LECCO – Il restauro della statua di San Nicolò, il monumento dedicato a Stoppani e quello ad Alessandro Manzoni, l’aiuola abbellita in via Cavour: tutte iniziative che hanno visto l’intervento di cittadini, associazioni o imprenditore affiancare il Comune nel recupero di un bene pubblico.
Ora l’amministrazione comunale sta realizzando un regolamento che punta a favorire le possibilità di collaborazione tra cittadini attivi, in forma singola o associata, e l’amministrazione comunale, finalizzata alla salvaguardia, alla cura e al recupero dei beni comuni.
Se n’è parlato mercoledì sera al palazzo comunale, in un dibattito intenso che ha visto la partecipazione in commissione dei consiglieri di tutti i gruppi di maggioranza e opposizione e nel corso della prima seduta di Consiglio comunale utile il regolamento sarà portato all’attenzione di tutti i consiglieri per l’approvazione con la possibilità di proporre emendamenti, quindi delle modifiche al testo che verrà definitivamente approvato.
“Sono sinceramente emozionato e fiero. L’amministrazione comunale sta per varare un regolamento che finalmente facilita il contributo che la cittadinanza attiva e le associazioni possono portare alla cura e alla salvaguardia del bene comune” è il commento dell’assessore al patrimonio, al decoro urbano e ai lavori pubblici, Corrado Valsecchi .
Cittadini attivi, viene precisato nel regolamento, sono coloro che, autonomamente o rispondendo a sollecitazioni del Comune, si fanno promotori di interventi di recupero o rigenerazione di beni comuni o della gestione condivisa di beni e servizi nell’interesse esclusivo della città. Devono essere maggiorenni, residenti, domiciliati oppure svolgere attività lavorative o di studio a Lecco, non devono avere precedenti penali, mentre le associazioni devono avere sede legale nel capoluogo.
Gli interventi promuovibili possono essere conservativi o migliorativi del bene o del servizio comunale, di manutenzione straordinaria, di recupero e di riuso di immobili inutilizzati o degradati (inclusi quelli confiscati alla mafia), di partecipazione alla gestione condivisa di beni e servizi.
Il Comune stesso, almeno una volta all’anno, pubblicherà l’elenco degli spazi pubblici che possono essere oggetto di interventi di cura, ma la proposta può anche giungere dal cittadino attivo; in quel caso sarà il Comune a verificarne la fattibilità e l’opportunità, poi sarà sottoposta all’approvazione della Giunta.
“Questo regolamento consentirà ai cittadini di fare proposte concrete e di essere aiutati nei percorsi, spesso tortuosi, della burocrazia per ottenere la gestione di un restauro conservativo di un monumento, l’affidamento di uno spazio verde o di una rotonda, la cura di un parco o di un marciapiede – prosegue Valsecchi – Le possibilità di collaborazione, le proposte e il patto di collaborazione, le gestioni condivise e il baratto amministrativo che consentirà, in alcuni casi, agevolazioni ed esenzioni tributarie, sono codificate in questo testo e per i cittadini sarà presto più facile promuovere attività in favore della propria città”.

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