LECCO – “Noi crediamo che la nomina del prefetto Paolo Maddaloni sia completamente inopportuna”. Dichiarazioni forti quelle dell’onorevole Lucia Codurelli e del senatore Antonio Rusconi che nei giorni scorsi hanno presentato un’interrogazione parlamentare alla Camera: “insieme – proseguono – ai colleghi Laura Garavini ed Emanuele Fiano nella quale chiediamo al ministro dell’Interno se fosse a conoscenza del comportamento del Prefetto Maddaloni e se non si ritenga necessario, per meglio tutelare l’Amministrazione e l’interesse pubblico, procedere ad un immediato avvicendamento del Prefetto destinandolo ad attività che non prevedano l’interazione con amministrazioni comunali ovunque siano situate sul territorio nazionale.”
Da più di una settimana infatti sembra che Marco Valentini sia sul piede di partenza in direzione Grosseto. Non è ancora stato nominato ufficialmente il suo sostituto, ma a sostituirlo con ogni probabilità sarà Paolo Maddaloni, proveniente dalla prefettura di Frosinone.
Quello di Maddaloni è un nome che sta facendo discutere. Dal 2010 infatti è indagato nell’ambito del processo “Normandia”: all’epoca dei fatti – il 2006 – Maddaloni era subcommissario prefettizio al comune di Caserta, e l’accusa che gli è stata mossa dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli è quella di turbativa d’asta durante un appalto per l’acquisto di alcune centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria da parte del Comune campano.
Come se non bastasse, recentemente Maddaloni è salito alla ribalta della cronaca nazionale dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni (Qui l’articolo de Il Fatto Quotidiano), che sembrano essere state la causa della sua rimozione dalla prefettura di Frosinone. Le intercettazioni infatti sembrerebbero rivelare anche un colloquio “scottante” con Fortunato Zagaria, allora vicesindaco di Casapesenna, roccaforte del clan camorristico dei casalesi e del boss Michele Zagaria (che sarà catturato proprio a Casapesenna il 7 Dicembre 2011), risalente al 5 febbraio 2009, quando Zagaria (Fortunato) chiederebbe a Maddaloni quali fossero i tempi giusti per far dimettere i consiglieri comunali a lui fedeli e mandare a casa l’allora sindaco Giovanni Zara, poi costretto a dimettersi di lì a poco, secondo quanto emerso, a furia di minacce – probabilmente di stampo camorristico – consentendo allo stesso Zagaria di ripresentarsi alle elezioni poi svoltesi nello stesso anno.
“Le notizie emerse durante le indagini – continua la nota congiunta dei parlmentari PD – condotte dalla DDA di Napoli che hanno portato all’arresto, tra gli altri, del sindaco del comune di Casapesenna, Michele Zagaria, richiedono chiarimenti in merito al ruolo del Prefetto Maddaloni il quale durante alcune conversazioni telefoniche intercettate, consigliava e rassicurava sui tempi delle procedure per lo scioglimento del Comune di Casapesenna, scioglimento provocato, secondo la DDA di Napoli, dalle minacce e dalle pressioni effettuate dallo Zagaria, anche in collegamento con il clan camorristico dei casalesi. Il Prefetto Maddaloni, inoltre, ha ricevuto nel 2010 un avviso di garanzia per appalti truccati quando era subcommissario sul tema rifiuti al comune di Caserta (la DDA di Napoli ne aveva chiesto l’arresto) sempre a favore di imprenditori legati alla camorra. Questo procedimento è ancora in corso e il Prefetto risulta rinviato a giudizio dopo che il procedimento originario è stato separato in due tronconi. Gli imputati nell’altro troncone, con alcuni dei quali secondo l’accusa il Prefetto intratteneva numerosi colloqui, sono stati già condannati in primo grado a pene molto pesanti (10 anni a Nicola Schiavone, 9 anni e 6 mesi a Nicola Ferraro, 7 anni e sei mesi a Luigi Ferraro. Insomma, per tutto questo noi riteniamo assolutamente inopportuna la nomina alla prefettura di Lecco di Maddaloni”.