Corti (Appello): “Lecco non volta le spalle all’emergenza profughi”

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Gianluca Corti, Appello per Lecco
Gianluca Corti, Appello per Lecco
Gianluca Corti, Appello per Lecco

LECCO – “Lecco non volta le spalle all’emergenza profughi”. Così il consigliere comunale di Appello per Lecco, Gianluca Corti, commenta l’allestimento del campo di accoglienza al Bione e replica alle critiche della Lega Nord che sul caso, attraverso il segretario provinciale Nogara, aveva fortemente polemizzato (vedi articolo).

Di seguito l’intervento del consigliere Corti:

“Come lo scorso luglio, siamo di fronte ad una nuova emergenza profughi che interessa il nostro comune.

A pochi giorni dalla prossima chiusura del campo di prima accoglienza situato nella palestra delle scuole medie di Maggianico, i recenti sbarchi avvenuti sulle nostre coste, hanno costretto governo e prefetture a chiedere un ulteriore sforzo ai comuni lombardi, già duramente messi alla prova da quest’emergenza.

In un mese e mezzo di convivenza, credo sia sotto gli occhi di tutti che i paventati pericoli e disordini, nonché epidemie, che sarebbero dovuti accadere con la presenza dei profughi a Maggianico, si siano rivelati soltanto i soliti slogan di chi ha interesse a fomentare la paura e l’odio razziale nei cittadini.
Dopo un primo momento di assestamento dovuto ad una situazione anomala, perché si è trattato sempre di un qualcosa di non prevedibile e non preventivato, l’urgenza è stata ottimamente gestita sia dalla cooperativa Itaca di Erba, sia dalla Prefettura che dal Comune di Lecco. Non ci sono stati episodi di particolare rilevanza, se non segnalazioni di ospiti a spasso per le vie del rione. Certo è che non si poteva chiedere loro di rimanere confinati all’interno della palestra con la calura eccezionale di quest’estate.

In questo periodo però, sto assistendo ad un autentico bombardamento mediatico sui vari social: episodi che il più delle volte si rivelano delle bufale o quantomeno meno gravi di quanto riportato. Trasmissioni tv quotidiane interamente incentrate sul difficile rapporto tra migrante e italiano, dove si cerca di trovare sempre la situazione straordinaria ed enfatizzarla all’esasperazione. Con questo “lavoro ai fianchi” di chi vuole destabilizzare l’opinione pubblica, il cittadino senza le dovute “difese”, si trova in balia di proclami e notizie gonfiate ad hoc, con il reale rischio di innescare una situazione che potrebbe diventare esplosiva e difficilmente controllabile.

Come dicevo, è di oggi la notizia di un nuovo arrivo di profughi richiedente asilo politico. Questa volta, però, l’amministrazione comunale non ha potuto ottemperare alla richiesta prefettizia sulla possibilità di utilizzo di una palestra o struttura similare, in quanto non disponibili per un utilizzo del genere dato che manca meno di un mese alla ripresa dell’attività scolastica. Il Prefetto ha quindi agito in autonomia, e ne ha le facoltà, utilizzando l’area riservata agli spettacoli viaggianti, di proprietà demaniale, che adesso è in concessione ai Vigili del Fuoco di Lecco. Quest’amministrazione, come già fatto per Maggianico, sarà vigile nel mantenere il controllo sulla sicurezza sia nei confronti dei cittadini che nei confronti di chi verrà ospitato nella tendopoli del Bione.

Occorre anche velocizzare l’iter di riconoscimento di rifugiato politico, unica possibilità per loro di venir riconosciuti dalla comunità europea. Non è detto che chi sarà ospitato al Bione, poi chiederà di rimanere in Italia. Gran parte di chi è passato per Maggianico, infatti, chiederà di essere trasferito in Germania o in Francia.

Come già fatto ad inizio luglio, mi recherò quanto prima a incontrare i primi ospiti e parlare con chi li gestirà nel campo. Invito anche la cittadinanza ad avvicinarsi a questa gente per conoscere le loro storie e capire il motivo che li ha spinti ad un gesto così estremo. Conoscere le persone e le situazioni può aiutare ad avere meno paura. Non fermiamoci a ciò che leggiamo su Facebook, su internet e a ciò che cercano di inculcarci dalla televisione e prendiamo coscienza personalmente di quello che capita nella nostra città”.

Gianluca Corti
Appello per Lecco