Grazia a Vallanzasca? A Lecco, rabbia dai sindacati di Polizia

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LECCO – Sta facendo discutere non poco la richiesta di grazia avanzata al Capo dello Stato da Renato Vallanzasca, l’ex capo della cosiddetta “Banda della Comasina”, che già nel 2007 aveva già inoltrato al Quirinale una prima richiesta di clemenza, respinta dal Presidente della Repubblica.

Il tentativo di Vallanzasca, che nella sua carriera criminale ha collezionato ben quattro ergastoli, non è affatto piaciuto al sindacato di Polizia Coisp, il cui vertice nazionale ha definito la richiesta di Vallanzasca “un’insulto verso le vittime e loro famigliari” ed ha auspicato nel rinnovato respingimento al mittente di tale richiesta.

Lo stesso pensiero è condiviso anche dalla dirigenza lecchese del sindacato e dal suo segretario provinciale Pierangelo Maitan: “Non possiamo accettare tanta arroganza, che rispecchia la totale mancanza di una coscienza in questo personaggio, e quindi ci convince della sua assoluta pericolosità sociale. Non accettiamo il buonismo e la commiserazione per un individuo che con il suo sfrontato atteggiamento di sfida verso chi ha sofferto per i suoi orrendi crimini, rappresenta un cancro che corrode la fiducia nei valori di Giustizia e di Legalità nel nostro Paese. Nessuna grazia per chi ha ucciso gente innocente e valorosi servitori dello Stato, ma piuttosto si revochino i privilegi concessi affinché Vallanzasca possa pagare in carcere il suo debito nei confronti della società”.

“Vallanzasca, famigerato criminale e assassino, non ritiene sufficiente godere della piena libertà per gran parte del giorno, come gli consente un sistema giudiziario fin troppo indulgente, per poi ripararsi dietro le sbarre soltanto per il tempo di una dormita – chiosa il segretario regionale aggiunto, Gaspare Luizza – No! Ora che è diventato una star del cinema e della tv, ‘faccia d’angelo’ pretende anche un bel colpo di spugna che cancelli come se nulla fosse il sangue versato e le lacrime di chi ha sofferto per i suoi crimini!”